Pugno duro contro i ristoratori ribelli e tavoli di confronto sulla sicurezza in ogni quartiere. A Firenze tiene banco la legalità. Ieri il sindaco Dario Nardella ha annunciato provvedimenti seri verso i locali che continueranno ad aprire la sera, nonostante i divieti. "Saremo severissimi con questi signori che fanno i fenomeni sfidando apertamente le istituzioni e mettono a rischio la salute dei loro dipendenti e clienti – ha detto Nardella – . Sono pratiche illegali e inaccettabili. Anche ieri sono stati multati dei locali e i loro clienti, perché il senso di responsabilità è sia di chi gestisce che di chi entra". Guardia alta insomma e nessuna deroga: "I controllo vi posso assicurare che andranno avanti, sono una tutela per la stragrande maggioranza dei gestori che invece rispettano le regole e non usano la violazione esplicita delle leggi come strumento di pressione. Rafforzeremo i controlli nel fine settimana anche per gli assembramenti". Quella di Palazzo Vecchio è una risposta senza equivoci alla manciata di ristoratori che pure nel fiorentino hanno aderito alla campagna #ioapro, in barba alle norme anti contagio. La prefetta Alessandra Guidi ha già firmato un'ordinanza di sospensione per 30 giorni verso un ristoratore che era stato più volte multato nei giorni scorsi. E se non dovesse bastare, si passerà alla chiusura definitiva: "Revoca della licenza e conseguenze penali – spiega la prefetta – . Questi ristoratori sono pochi, ma sottraggono tempo alle forze di polizia. Destabilizzano e veicolano un messaggio improponibile".
Ieri il Comune ha presentato anche i "Tavoli della legalità" e i "Tavoli di osservazione": un progetto, già annunciato in campagna elettorale, per discutere più da vicino i problemi segnalati dai residenti in tutta la città. Ogni presidente dei 5 Quartieri, o l'assessore alla sicurezza, convocherà un Tavolo della legalità almeno una volta ogni tre mesi. E in quell'occasione saranno discussi argomenti come la vivibilità, l'ambiente e soprattutto la sicurezza delle singole zone. Non a caso agli incontri parteciperà anche il comandante della polizia municipale o suo delegato. In caso di temi d'ordine pubblico, la palla passerà poi ai Tavoli di osservazione: saranno coordinati dalla prefettura ed esamineranno le questioni sollevate dal primo tavolo. L'idea insomma è di realizzare dei "mini Cosp di Quartiere": momenti per capire come migliorare la sicurezza pubblica in ogni area di Firenze. Una lente d'ingrandimento tra le vie cittadine. "I presidenti di Quartiere hanno una conoscenza privilegiata delle loro realtà e sanno le difficoltà che ci sono – spiega Benedetta Albanese, assessora alla sicurezza urbana – . In base all'ordine del giorno, potranno essere invitati anche i residenti in forma individuale o di comitato. I Quartieri sono il primo punto dove un cittadino può recarsi, scrivere oppure segnalare anche necessità tramite i consiglieri". Ancora non è stato fissato un calendario degli incontri, ma il primo è previsto entro la metà di febbraio. Poi a ciclo seguiranno tutti gli altri Quartieri. "Saranno le antenne sul territorio che captano tutto ciò che succede – commenta Nardella – . Un sistema di partecipazione che arriva fino al punto più remoto della città per dare una risposta puntuale a ogni esigenza".

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