Le manopole che Bernie Sanders ha indossato alla cerimonia della Inauguration Day sono il primo guanto che si dà ai bambini per proteggere le loro mani dal freddo, poiché all’inizio faticano a infilarsi quelli con tutte le dita. In origine la parola “manopola” indicava la parte delle armature medievali atte a proteggere il braccio, e solo a partire dal Seicento ha assunto il significato attuale di “guanto in cui solo il pollice è diviso dalle altre dita” – il pollice opponibile che ci distingue dagli altri primati, dai nostri antichi progenitori.
Nel Vermont saranno senza dubbio assai diffuse perché, con freddo che fa da quelle parti d’inverno, sono più rapide da indossare rispetto ai guanti tradizionali, più eleganti e in genere più sottili. Certo, oggi vi sono in circolazioni guanti da sciatori leggeri ed efficaci, tuttavia le muffole di Sanders sono anche un simbolo socio-politico: fatte a mano con materiale riciclato. Come accadeva con le nonne e le vecchie zie, la signora Jen Ellis li produce per amici e parenti, e il senatore del Vermont è senza dubbio per lei una sorta di famigliare. Un tempo guanti così si ricevevano a Natale, sotto l’albero, vista la stagione in cui si potevano subito provare all’aperto per fare palle di neve, e con le muffole vengono meglio che non con gli altri guanti: compatte e rotonde.
Il termine muffola si usa, almeno in italiano, solo a partire dal 1917, anno della fine della Prima guerra mondiale, e il suo significato originario riguarda la parte cava del forno, quella refrattaria. Forse perché tengono molto caldo? I commentatori li hanno subito definiti, sia per la forma che per il motivo decorativo a zig zag, i guanti di Charlie Brown, anche se in realtà il guanto che il personaggio dei Pinuts indossa più spesso è quello da baseball, e la losanga è quella disegnata sul suo maglione. In effetti nella politica americana, nonostante tutto, Sanders è un po’ un Charlie Brown: simpatico, saggio e spesso perdente. Forse piace proprio per questo.
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