"Cerchiamo qualche infermiere che lavora al Moscati che insegni a papà, uomo di 72 anni, vecchia scuola, a utilizzare Whatsapp e fare videochiamate". Non è caduto nel vuoto l'appello di Andrea Cavallo per aiutare lui e la sua famiglia a mettersi in contatto col padre ricoverato nel reparto Covid di pneumologia dell'ospedale di Taranto. Non conosce l'uso di smartphone e internet e comunicare con lui era diventato impossibile.
Riportata dalla pagina Facebook Taranto è lui, la richiesta di aiuto ha visto in poche ore mobilitarsi centinaia di persone che hanno recapitato il messaggio al personale della struttura che, a sua volta, si è adoperato per procurare un tablet perché più semplice da utilizzare. Operatori socio sanitari, medici e infermieri hanno cercato e trovato la soluzione. La famiglia ha potuto così in qualche modo vedere il signor Cavallo e comunicare con lui, dopo giorni in cui non era stato possibile, per incoraggiarlo nella sua battaglia, mentre indossa il caschetto dell'ossigenazione che lo aiuta a respirare.
"Fa fatica a parlare e purtroppo non sente – aveva spiegato nel suo accorato messaggio il figlio -, perché nel trasporto è stato perso l'auricolare acustico, però se almeno riuscisse a scrivere, per noi sarebbe una grande cosa, purtroppo non ha mai voluto imparare quando stava a casa, o anche fargli fare delle videochiamate, perché anche se non sente almeno può vederci".
Anche l'auricolare che lo aiuta a sentire nel frattempo è stato ritrovato dal personale sanitario. L'uomo era stato ricoverato al Santissima Annunziata per una polmonite. "Era dovuta purtroppo a un carcinoma avuto 13 anni fa – aveva spiegato il figlio – che fortunatamente ha sconfitto, i cui effetti purtroppo negli anni si fanno sentire. Ricoverato il 5 gennaio, risultato negativo al tampone, lunedì 11 gennaio doveva essere dimesso, ma purtroppo nel suo reparto siamo venuti a conoscenza che un medico è risultato positivo al Covid".
Di lì il trasferimento al Moscati e l'inizio della disavventura per le difficoltà di comunicazione superata grazie a una pagina social molto seguita e alla solidarietà di tutti.
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