La Bologna teatrale piange la scomparsa di Guido Ferrarini, per molti anni guida del Teatro Dehon, fondatore negli anni Settanta della compagnia Teatro Aperto. Da tempo il regista e attore aveva passato il testimone, affidando la direzione del palcoscenico di via Libia e della compagnia al figlio Piero, ma non aveva mai perso la sua passione per mettere in scena spettacoli che recuperavano la tradizione dialettale, come "Il cardinale Lambertini" di Alfredo Testoni, e firmando commedie comiche e in costume.
In un rapporto a volte burrascoso con la città (in passato non ha risparmiato critiche all’amministrazione sentendosi poco considerato) negli ultimi anni ha dato casa agli spettacoli di Fantateatro e degli Amici di Luca, la compagnia nata all’interno della Casa dei Risvegli Luca De Nigris.
"Guido Ferrarini lascia a Bologna e all'Italia una grande eredità: i valori e l'esempio di chi per tutta la vita ha fatto del teatro un luogo di cittadinanza e di inclusione, di chi ha fortemente creduto nella cultura per tutti e non per pochi", scrive l'assessore alla Cultura Matteo Lepore. "Se ne va uno tra i più importanti personaggi della scena bolognese", lo ricorda Fulvio De Nigris su Facebook, pubblicando una foto di loro due insieme.
Commenti recenti