Quattro anni e dieci mesi. Questa è la condanna a carico di Mark Schmidt, il medico di Erfurt al centro del caso di doping ematico scoperchiato dalla polizia austro-tedesca nell'ambito dell'Operazione Aderlass, nel 2019. La Procura aveva chiesto cinque anni e mezzo di carcere. Somministrazione di sostanze dopanti e soprattutto l'utilizzo di pratiche vietate come l'emotrasfusione i reati imputati all'ex medico sociale della Gerolsteiner. Nella sua rete erano caduti soprattutto sciatori di fondo e ciclisti.
Il caso era esploso grazie alle testimonianze del fondista austriaco Johannes Dürr. Durante un blitz di polizia avvenuto durante i Mondiali di sci nordico di Seefeld, nel 2019, l'atleta austriaco Max Hauke era stato colto in flagranza di reato, con un ago in vena nell'atto di reinfondersi una sacca di sangue. A Seefeld vennero fermati anche il connazionale Baldauf, gli estoni Veerpalu e Taamjarv e il kazako Poltoranin. Le indagini e le successive ammissioni di Dürr portarono sulle tracce di Schmidt.
Operazione Aderlass, la confessione di Schmidt: "Ho dopato 150 atleti"
di COSIMO CITO
L'Operazione Aderlass (salasso, in tedesco) e l'inchiesta giudiziaria coordinata dalla Procura di Monaco hanno coinvolto complessivamente una ventina di atleti. Molti di loro sono ciclisti, perlopiù austriaci, croati e sloveni: Stefan Denifl è stato condannato a due anni pochi giorni fa, altri sono stati semplicemente squalificati (Koren, Durasek, Bozic). Nella rete di Schmidt sarebbe finito anche, a fine carriera, Alessandro Petacchi. Per il velocista spezzino, ritiratosi dall'attività nel 2015, è arrivata una squalifica retroattiva di due anni e la cancellazione dei risultati ottenuti nel 2012 e 2013, gli anni della presunta collaborazione con Schmidt. Le attività del medico di Erfurt si sarebbero dipanate per almeno un decennio, dal 2009 al 2019.
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