Gli operatori di noleggio autobus turistici e di vetture Ncc protestano sotto al ministero dell'Economia e delle Finanze, mentre una cinquantina di pullman turistici stanno tentando di bloccare piazza della Repubblica. La manifestazione è nazionale, raduna lavoratori da tutta Italia ed è stata annunciata nei giorni scorsi. A partecipare sono diverse sigle, tra cui Abt 2020 Sicilia, Abt 200 Campania, Assobus Italia, Acncc, Anitrav, Asstra, Aziende riunite Toscana, Aziende riunite Veneto, Fincc, Fion, Imprenditori turistici associati, uniti per l'Italia e Anat.
"Sono passati 11 mesi – spiegano gli operatori in un video diffuso sui social – da quando un Dpcm ci ha completamente distrutto, fermati. Siamo stati troppo in silenzio, sperando nell'aiuto di un governo che fino ad ora ci ha sempre ignorato". Per questo oggi, con la protesta, il gruppo di imprenditori chiede di essere inserito con "aiuti cospicui e congrui" nel nuovo decreto legge Ristori. "Qui non si tratta solo di aziende, ma di madri e padri di famiglia che con sudore, sforzi, fatica e sacrifici hanno dato la possibilità a milioni di turisti di visitare le bellezze italiane", spiegano. E ancora: "Sta passando un anno – quantificano i lavoratori – da quando lo Stato ci ha reso impossibile lavorare, impedendo ai nostri clienti di viaggiare senza però mai 'chiudercì ufficialmente e pertando senza riconoscerci mai come parte lesa. E ad oggi non ci sono futuro e programmazione, ma solo il silenzio. I nostri autoparchi sono diventati cimiteri". E non mancano, nella manifestazione, striscioni, cori e bandiere: "Vogliamo farci sentire", dicono gli operatori arrivati da tutta Italia.
Negli ultimi anni, più volte autisti e lavoratori dei bus turistici avevano protestato a Roma. Altre, però, le motivazioni: dal 2019, col nuovo regolamento a loro dedicato, l'ingresso dei torpedoni in centro storico è stato vietato e per la salita e la discesa dei passeggeri si devono prenotare degli slot di mezz'ora in stalli ad hoc.
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