NEW YORK (Stati Uniti) – Il coronavirus torna a spaventare la Nba. E' stata infatti rinviata la sfida tra Boston e Miami, con sette giocatori indisponibili a testa, che era in programma nella notte italiana: dopo i casi di covid in casa Celtics si è aggiunta una positività negli Heat che ha costretto il club della Florida a mettere in quarantena il gruppo e a comunicare l'indisponibilità a giocare la partita. "La gara in programma stasera tra Miami e Boston è stata posticipata in conformità con i protocolli di salute e sicurezza della lega. A causa del tracciamento dei contatti degli Heat, la squadra non ha otto giocatori disponibili necessari per partecipare a questo incontro", si legge nella nota dell'Nba che ha annunciato il rinvio del match. Boston-Miami diventa così la seconda partita di questa stagione a non essere disputata dopo quella del 23 dicembre scorso, gara d'esordio degli Houston Rockets contro gli Oklahoma City Thunder, a conferma delle difficoltà che stanno incontrando le franchigie in questa prima parte di regular season senza la "bolla" che aveva consentito di completare il precedente campionato.
Lakers passano a Houston e sono in testa a Ovest
Tornando alle notizie di campo, centrano il sesto successo nelle ultime sette partite i Los Angeles Lakers, che pur viaggiando a velocità di crociera continuano a vincere rimanendo imbattuti in trasferta (5-0) e con un bilancio di 8 affermazioni su 11 partite giocate si godono il primato solitario a Ovest. Anche Houston deve inchinarsi ai campioni in carica (120-102) in una gara nervosa, con cinque tecnici fischiati e un espulso per parte (Markieff Morris per i gialloviola, Cousins fra i Rockets). Nei Lakers brilla in particolare il rientrante Anthony Davis, autore di 27 punti (9 su 12 al tiro) ed elogiato anche da LeBron James (18 di bottino personale): "Quando c'è AD la nostra squadra ha una dinamica completamente diversa, in attacco e in difesa", le parole del Prescelto.
Clippers piegano Bulls, Leonard oltre quota 10mila
Tiene il passo anche l'altra Los Angeles (7-4 il bilancio dei Clippers), che la spunta per 130-127 su Chicago con Kawhi Leonard che firma 35 punti, miglior prestazione stagionale, e sfonda quota 10 mila punti in carriera. Ai Bulls non bastano i 45 punti realizzati da Zach LaVine (10/15 da tre). Quarta forza della Western Conference si conferma poi Utah, che nel primo quarto getta le basi del successo esterno su Detroit (96-86), merito anche di un Donovan Mitchell che sigla 13 dei suoi 28 punti nei primi 12 minuti dell'incontro. Stesso record dei Jazz (6-4) per Golden State, dove Damion Lee firma a 4″3 dalla sirena i liberi che valgono il 106-105 su Toronto rimediando alla serata no di Stephen Curry (11 punti con 2/16 dal campo) mentre Nico Mannion deve accontentarsi della panchina.
Riscatto T-Wolves, colpo Thunder a Brooklyn
Dopo sette sconfitte di fila torna al successo nell'NBA Sundays Minnesota che si prende la rivincita su San Antonio (96-88) con 27 punti di Russell, continua a crescere Denver (114-89 sul parquet dei New York Knicks, 22 punti e 10 rimbalzi per Jokic), mentre Brooklyn, ancora priva di Irving e nonostante i 36 punti di Kevin Durant, incassa la seconda sconfitta consecutiva cedendo per 129-116 contro Oklahoma City Thunder, che spedisce sei giocatori in doppia cifra (il migliore è Gilgeous-Alexander con 31 punti).
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