Avvisaglie di polemica tra governo e Regioni sul tema dell'incidenza settimanale. Mentre è ancora in corso il vertice di governo sul nuovo Dpcm che dovrà essere pronto per il 15 gennaio per entrare in vigore il 16, il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini contesta l'ipotesi dell'esecutivo di intervenire sull'incidenza, cioè sul numero di casi settimanali ogni 100mila abitanti. Se è superiore a 250 scatta la zona rossa. In vista del vertice tra governo e Regioni in programma per domattina alle 10.30, Bonaccini polemizza sulla possibilità di inserire l'incidenza fra i parametri per definire il colore delle zone: "Quel limite non l'ha chiesto nessuna Regione – chiarisce- e, se volete la mia impressione, non entrerà fra quelli utilizzati per decidere la colorazione o lo spostamento delle Regioni". Poi aggiunge: "Domattina ci confronteremo con il governo – ha detto – e come sempre cercheremo di fare il meglio possibile".
Il governo intanto sta valutando la proroga al 31 giugno dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio, anche se sulla nuova data si sta ancora ragionando.
La pandemia non accenna a rallentare, né nel nostro Paese né in Europa, e il numero della vittime continua a crescere. Prosegue la lotta contro il tempo per abbattere i contagi: il 16 gennaio dunque partirà il nuovo Dpcm, che verrà illustrato dal ministro della Salute Roberto Speranza il 13 gennaio. Il principio ispiratore delle nuove misure sarà quello di andare verso una zona gialla rinforzata. La prima certezza è che saranno confermati i weekend arancioni anche nelle regioni gialle (come accade già in questo fine settimana del 9 e 10 gennaio) con la libertà di muoversi all'interno del proprio comune e della propria regione, negozi aperti ma bar e ristoranti chiusi.
All'interno dell'esecutivo si discute invece sull'ipotesi di confermare o meno le restrizioni natalizie riguardo alle visite a parenti e amici (una volta al giorno in non più di due persone con minori di 14 anni al seguito). A parte c'è il grande tema della scuola, al centro di un braccio di ferro fra la ministra Lucia Azzolina e il Pd.
La revisione dei parametri di incidenza dei casi
In base all'ultimo monitoraggio, con l'abbassamento dei parametri relativi all'incidenza dei casi, l'unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto, che ieri aveva un'incidenza a sette giorni di 454,31 casi per 100mila abitanti. A rischio anche l'Emilia Romagna, con un'incidenza a 242,44. In tutto sono cinque ad oggi le regioni o province autonome che superano i 200 casi ogni 100mila abitanti: oltre a Veneto ed Emilia Romagna, ci sono la provincia di Bolzano (231,36), il Friuli Venezia Giulia (205,39) e le Marche (201). In ogni caso, nessuna regione è sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, quella che, dice la cabina di regia del ministero della Salute, permetterebbe "il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti". L'incidenza più bassa si registra in Toscana, con 78,95 casi ogni 100mila abitanti.
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