Il momento tanto atteso, per i 168 mila studenti che frequentano le superiori in Toscana e che, da mesi, aspettano solo di rivedere insegnanti e compagni di classe, è arrivato. Lunedì 11 gennaio, salvo colpi di scena dell'ultimo minuto da parte del governo, i ragazzi potranno finalmente tornare a scuola, seppur con turni che prevedono una presenza negli istituti al 50%. La regione è infatti una delle poche, insieme ad Abruzzo e Val d'Aosta, a esser pronta a far suonare di nuovo la campanella: tutte le altre, con una serie di ordinanze firmate in questi giorni dai governatori, hanno preferito posticipare il rientro al 18 gennaio, al 25, o addirittura al 1 febbraio.
"Eravamo già pronti il 7 e quindi non c'è alcun motivo per rimandare – conferma l'assessora all'Istruzione della Toscana, Alessandra Nardini – . Ci atteniamo alle ultime indicazioni arrivate dal Consiglio dei ministri, senza nessun passo avanti o indietro. I dati epidemiologici sono confortanti e contribuiscono a farci prendere questa decisione con ancor più convinzione". Insomma, se in Toscana le scuole non dovessero riaprire, certo non potrebbero farlo nelle altre Regioni.
Scuola, Giani: "Più agenti, bus e tamponi. La nostra ricetta per riaprire lunedì”
di
Alessandro di Maria
Un ottimismo che, tuttavia, non deve spazzare via la cautela: "Continueremo a monitorare costantemente la situazione – aggiunge Nardini – . Se i contagi dovessero aumentare e il quadro cambiasse, ci comporteremo di conseguenza". Non è quindi escluso che le percentuali dei ragazzi ammessi in classe potranno modificarsi o che si possa tornare nuovamente alla didattica a distanza al 100%.
A dare domani il bentornato a scuola ai ragazzi, presentandosi in diversi istituti della Regione, saranno lo stesso presidente Eugenio Giani, l'assessora all'Istruzione Alessandra Nardini e l'assessore ai Trasporti Stefano Baccelli. Proprio ieri Baccelli ha partecipato alle prove generali per il rientro a scuola con un sopralluogo all'istituto Fermi-Giorgi di Lucca: "Siamo arrivati al vero banco di prova – spiega – . Sarà messo in campo tutto il possibile a livello di risorse, di impegno e di organizzazione. Abbiamo voluto garantire sicurezza sia dentro i mezzi di trasporto, dove la responsabilità e la competenza erano nostre, che fuori, alle fermate o nelle aree vicine, dove non sarebbe stato compito della Regione. Solo i fatti potranno dimostrare se il nostro lavoro sarà stato sufficiente ed è per questo che abbiamo deciso di attivare un sistema di monitoraggio strettissimo, in collaborazione con Province, aziende di trasporto e prefetture, con l'obiettivo di individuare le criticità e intervenire subito, già dal giorno successivo, per porvi rimedio".
In tutta la Toscana sono stati previsti 329 autobus aggiuntivi rispetto agli ordinarii 2.949: 47 nella Città metropolitana di Firenze, 46 nella provincia di Arezzo, 40 in quella di Siena, 36 a Grosseto, 35 a Lucca, 32 a Pisa, 31 a Livorno, 24 a Pistoia, 23 a Prato e 15 a Massa Carrara. In più, sono state inserite 17 corse bus di supporto al servizio ferroviario regionale: cinque sulla tratta Empoli-Siena, sei su Firenze-Borgo San Lorenzo, quattro su Lucca-Aulla, due su Chiusi-Siena.
Cruciale il progetto "Ti accompagno", pensato per smistare gli studenti in modo che non si concentrino tutti nello stesso autobus e per evitare assembramenti alle fermate. Uno o più tutor (guardie giurate e personale di associazioni di volontariato) presidieranno i luoghi più affollati e gestiranno il flusso degli utenti in collaborazione con le forze dell'ordine e le polizie locali. In particolare, su tutto il territorio della Città metropolitana di Firenze, saranno attivi in oltre 200 tra operatori delle polizie municipali (62) e della polizia provinciale (4), steward privati (45) e "facilitatori" delle aziende di trasporto (14). A questi numeri vanno aggiunti gli 80 volontari della Protezione civile e l'impiego di più di 20 pattuglie delle forze dell'ordine.
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