"Quando iniziai da volontario bisognava solo avere coraggio: in ambulanza c'era la barella, la coperta e noi. E la preparazione era limitata al primo soccorso. Oggi le ambulanze sono praticamente sale operatorie, c'è più attrezzatura ma serve anche una grande preparazione " . Rocco Galetto, o Gigi come lo conoscono tutti alla Croce Verde di Torino, a 87 anni è uno dei 1.380 volontari che, con 44 mezzi, consentono al servizio di pubblica assistenza affiliata Anpas di gestire un intervento ogni sette minuti, anche in un anno difficile come il 2020.
Con una carriera da rappresentante, volontario lo è da 63 anni ( 50 anche nella squadra di montagna), divenendo responsabile di squadra e figura nel cda. Suo figlio Marco lo è diventato a 18 e ora anche sua nipote Chiara, 22 anni. Tre generazioni nella Croce Verde. Gigi assicura: " continuo finché la salute me lo permette ". Non può più uscire per servizi ma non manca mai e "non ricordo neanche di aver mai chiesto un permesso " , ammette. C'era a Natale, con il turno diurno, "e ho fatto quel che si poteva: ho risposto alle telefonate, dato aiuto e di solito mi occupo della cucina. Non a Natale – ammette – quando abbiamo ordinato agnolotti e insalata russa".
Di ricordi ne ha tanti, come il primo giorno in cui ha varcato la soglia da volontario " perché già la conoscevo grazie al mio fratellastro e a mio cognato " . O il primo servizio " pochi mesi dopo, un incidente in moto vicino piazza Bernini, il motociclista era grave " . Ma i momenti più difficili " sono state tre nascite. Dipende tutto da te". Dei tre, un bimbo è nato in casa, uno nell'androne di un palazzo in via Bossi e un terzo in via Roma a Torino " e la famiglia voleva invitarci al battesimo ma non possiamo. Noi siamo Croce verde punto e basta, non abbiamo nomi quando siamo volontari".
Ha visto il servizio cambiare: " Prima eravamo tutti o quasi operai, tutti o quasi senza diploma di terza media. Ora ci sono molti studenti " , ma sa che non è abbastanza. " Dovremmo essere il doppio " . Soprattutto nell'era Covid in cui tutto è sembrato più difficile. Anche se quest'anno la Croce Verde, presieduta da Mario Paolo Moiso, realtà che ha avuto il plauso anche della sindaca Chiara Appendino, ha registrato una diminuzione di interventi del 14 per cento, non è stato così per l'impegno: un intervento ogni 7 minuti ma a dilatarsi sono stati i tempi di circa 40 minuti per i processi di sanificazione nelle 12 postazioni destinate al servizio di trasporto sanitario 118. Fino a settembre ben 55.677 servizi, di cui quasi 34mila per urgenza, gestiti da 94 dipendenti e i volontari, per lo più donne con 189 ingressi nel 2020. " È stato un anno pesante per tutti i colleghi, specialmente per il rischio – assicura Gigi – Ma si cerca di non pensarci. Ricordo bene la guerra e dopo qualche alluvione e terremoti non mi preoccupo più di tanto. L'importante è non fare mai l'eroe, non non avere paura: quella serve perché porta più coraggio".
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