"Diventeremo una band grandissima e saremo sulla tv nazionale entro quattro anni". Era il 1998, Chris Martin aveva 21 anni, i brufoli, l'apparecchio per i denti e una percezione per niente vaga di come sarebbe stato il futuro della sua band. Quello, cioè, che tutti avremmo conosciuto, fatto di stadi pieni e grandi successi, quattro ragazzi partiti da Camden alla conquista del mondo.
'A head full of dreams': Coldplay, in un doc la lunga storia di un'amicizia
Quel futuro, che poi è il presente, lo racconta il documentario di Matt Whitecross in onda stasera alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su Now Tv. Coldplay: A head full of dreams ripercorre e celebra vent'anni di musica di uno dei gruppi britannici più famosi al mondo, alti e bassi di una carriera ricostruiti attraverso materiali d'archivio che raccontano pezzi della loro storia, insieme alle riprese fatte durante il tour A head full of dreams. Il risultato è il docufilm uscito al cinema alla fine del 2018 con un certo successo, visto che ha incassato quasi 4 milioni di dollari in tutto il mondo.
Chris, Guy, Jonny e Will vengono seguiti da Whitecross (amico di Martin) fin dai loro primi passi nel rock (ripresi con videocamera portatile) e i filmati che testimoniano il successo planetario della band si mescolano ai video amatoriali che li riprendono alle feste studentesche, o adolescenti con i genitori, tra gli amici, quando si chiamavano Starfish prima di diventare Coldplay.
Il risultato è un viaggio soprattutto nel prvato e nella storia incredibilmente "normale" della band che ha pure attraversato momenti difficili, dalle crisi ai divorzi ai lutti. Alla fine, Coldplay: A head full of dreams è il racconto di una lunga amicizia, che i protagonisti sembrano aver voluto condividere con milioni di persone in tutto il mondo.
Commenti recenti