Mauro Moretti tornerà a processo anche per l'accusa di omicidio colposo plurimo. Gli altri imputati no, lui sì. A ventiquattr'ore dalla sentenza della Cassazione sulla strage di Viareggio si è chiarito uno dei punti fondamentali della decisione, che in un primo momento aveva generato interpretazioni contrastanti tra le parti. Il reato di omicidio colposo plurimo, dichiarato prescritto dopo il mancato riconoscimento dell'aggravante dell'infortunio sul lavoro, resta in piedi per l'unico imputato che nel corso del processo ha rinunciato alla prescrizione: l'ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato.
Strage Viareggio, il giorno dopo la sentenza parlano i familiari "Cercavamo giustizia, abbiamo incontrato la legge"
Nel processo di appello bis che si aprirà presso la Corte di Firenze, Moretti, assistito dai difensori Franco Coppi e Armando D'Apote, dovrà quindi rispondere di omicidio colposo (non più aggravato) e disastro ferroviario. Sono gli stessi legali oggi a confermarlo. Mentre alle altre quattro persone per le quali è la Cassazione ha disposto l'annullamento con rinvio (tra cui l'ex ad di Rfi Michele Mario Elia) verrà contestato solo il disastro. Undici, invece, le condanne per disastro ferroviario che con la pronuncia di ieri sono divenute irrevocabili, per le quali in appello andranno soltanto rideterminate le pene.
Strage di Viareggio, la Cassazione dichiara prescritti gli omicidi colposi, appello bis per Moretti
dalla nostra inviata
Laura Montanari
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e di Andrea Bulleri
"Avevamo capito che Moretti aveva rinunciato alla prescrizione solo per l'incendio e le lesioni colpose. Ma leggendo il dispositivo della Cassazione – ha spiegato Tiziano Nicoletti, uno dei legali dei parenti delle vittime – si capisce che l'ingegner Moretti ha rinunciato, a differenza degli altri imputati, anche alla prescrizione per omicidio colposo plurimo. Quindi per quanto riguarda l'imputato ingegner Moretti si torna davanti alla Corte di Appello di Firenze anche per l'imputazione di omicidio colposo plurimo, non aggravato ovviamente, essendo caduta l'aggravante dell'incidente sul lavoro".
"La nostra sconfitta – ha aggiunto – è soltanto quantitativa: per colpa della prescrizione abbiamo perso tre reati su quattro. Ma la Cassazione ci ha detto, in modo definitivo, che il 29 giugno 2009 a Viareggio ci fu un disastro ferroviario. Un disastro per il quale un gruppo di imputati, italiani e stranieri, sono stati condannati con sentenza irrevocabile".
Viareggio, i volti delle vittime nell'assemblea dei familiari in attesa della sentenza
Trentadue magliette bianche distese tra le poltroncine rosse della sala della Croce verde di Viareggio, una per ogni vittima della strage. Ciascuna ha stampato sopra un volto. Così è cominciata la lunga giornata dei familiari delle vittime in assemblea permanente fino alla sentenza della Corte di Cassazione per gli imputati del disastro ferroviario del 29 giugno 2019. L’assemblea è stata presieduta da Marco Piagentini, del Mondo che Vorrei, l’associazione che riunisce i parenti di chi ha avuto lutti quella notte. Nel corso dell'assemblea sono intervenuti i parenti delle vittime di altre stragi: dalla Moby Prince al Ponte Morandi, dalle vittime dell'amianto a quellil della Thyssen.
(foto di Laura Montanari)
Ma per la città e per i familiari delle 32 vittime, riuniti nell'associazione "Il mondo che vorrei", quella di ieri resta comunque una doccia fredda. "Abbiamo osato combattere il potere… e il potere ci ha bastonato…ma noi ci siamo già rialzati! Viareggio (e non solo) è in piedi insieme a noi, a testa alta! Ci saremo fino in fondo, tutti insieme!". Lo scrive stamani su Facebook Daniela Rombi, mamma di Emanuela Menichetti, morta nella strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009. Intanto in città sono comparsi diversi striscioni di protesta, uno all'esterno dello stadio dei Pini, in cui si legge "Colpevoli di strage in prescrizione Vergogna". Al Parco degli Angeli, realizzato in ricordo delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009, vicino a via Ponchielli ce n'è un altro con scritto "Moretti all'inferno", mentre in un altro a Largo Risorgimento si legge "Giustizia vera, Moretti in Siberia".
"Ieri – scrivono i parenti delle vittime in un comunicato – è stata una giornata triste e buia per la giustizia di questo paese. La Cassazione, confermando le due precedenti sentenze, avrebbe avuto l'opportunità di salvare la vita a migliaia di persone-lavoratori, invece questo dispositivo è in forte dissonanza con quella che è la realtà del Paese. Dalla lettura del dispositivo amaramente si sono salvate le società per azioni, in modo tale che il sistema attuale continui. Per ottenere ciò – aggiungono – è bastato cancellare l'aggravante dell'incidente sul lavoro (sconfessando i due gradi di giudizio precedenti) e facendo cadere tutto l'impianto accusatorio sulle società. Abbiamo capito molto bene che: gli amministratori delegati passano ma le società rimangono. Da ieri – concludono – abbiamo maggiormente capito (se c'è ne era bisogno) quanto lavoro c'è ancora da fare in questo paese genuflesso ai potenti".
Il sindaco di Pietrasanta, intanto, ha annunciato che invierà una lettera al Capo dello Stato. "La strage di Viareggio è senza colpevoli: è una sentenza vergognosa", attacca il primo cittadino Alberto Stefano Giovannetti. "Scriverò al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per manifestare lo sdegno di tutta la nostra comunità. Questa non è la giustizia che si merita il nostro Paese".
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