Ci sono Eve Arnold e Margaret Bourke-White, ma anche le italiane Tina Modotti, Lisetta Carmi e Marirosa Toscani Ballo. Alle donne che hanno cambiato la storia della fotografia è dedicata la (bella) iniziativa del Mudec di Milano, il Museo delle culture, che in attesa della sua riapertura propone fino al 20 febbraio, ogni sabato, la miniserie “10×10”. Dieci mini video-documentari online, durano una decina di minuti ciascuno, che ripercorrono la vita, l’opera e la carica innovativa portata attraverso la fotografia da dieci grandi donne e arrivata intatta sino a noi.
Un viaggio attraverso le biografie e i ritratti di vere pioniere che hanno avuto il coraggio di imbracciare la macchina fotografica e puntare il loro obiettivo per testimoniare la realtà quando ancora alle donne questo era, se non proibito, sicuramente osteggiato. Dal reportage alla moda, dal cinema al design o alla politica, va al loro impegno – che certe volte è diventato addirittura “militanza” – il merito di aver aperto la strada a generazioni di fotografe che le hanno seguite.
Presentati ciascuno dal critico d’arte Nicolas Ballario da sempre attento al mondo della fotografia – ha lavorato anche con Oliviero Toscani – i ritratti delle protagoniste (anche quelli già andati in onda) sono disponibili sul sito del Mudec (www.mudec.it) e compongono un quadro quanto mai variegato e composito della creatività femminile. L’appuntamento settimanale si inserisce infatti all’interno dell’iniziativa del Mudec dedicata a “I talenti delle donne”. Non solo. Dal 22 febbraio, quando l’intero repertorio sulla fotografia al femminile sarà completato, dalla miniserie nascerà anche un podcast, con un racconto tutto da ascoltare, dove e quando si vuole, sui canali social del museo. Ma vediamole dunque alcune di queste protagoniste del secolo scorso, arrivate in alcuni casi anche a toccare gli anni Duemila.
La puntata di oggi, 9 gennaio, è dedicata per esempio all’americana Eve Arnold: nata a Filadelfia da emigrati russi di religione ebraica (e scomparsa a Londra nel 2012), ha immortalato con il suo obiettivo Gandhi e Malcom X, come pure Marilyn Monroe. Con il suo sguardo era capace di passare dai divi di Hollywood alle zone più disagiate del mondo, dove ha realizzato indimenticabili reportage, dalla Mongolia a Cuba, dall’Afghanistan ad Haiti, lasciandoci la sua più grande lezione e cioè che tutto è fotografia.
Tra le altre: Tina Modotti, nata a Udine e scomparsa nel 1942, ancora giovane, a Città del Messico, alla quale in occasione della morte Pablo Neruda ha dedicato una sua struggente poesia. Sarà la protagonista della puntata del 16 gennaio. Ma non solo. Dal 19 gennaio il Mudec ha in programma una antologica a lei dedicata intitolata proprio “Donne, Messico e libertà”.
E ancora, sempre tra le italiane, vedremo sullo sfondo ogni volta della suggestiva agorà del museo milanese sfilare le vite di Marirosa Toscani Ballo (23 gennaio) e Lisetta Carmi (13 febbraio), entrambe oggi ultranovantenni. Oppure l'anticonformista Imogen Cunningham (30 gennaio), che ha saputo mettere la chimica, in cui era laureata, al servizio dell’amata fotografia; l’austriaca Inge Morath (6 febbraio) prima fotoreporter donna dell’agenzia Magnum e, infine, Margaret Bourke-White, che non ha bisogno di presentazioni e con la quale si chiude in grande la miniserie il 20 febbraio. Ciascun ritratto è accompagnato da (tantissime) immagini e dai contributi esterni e le testimonianze di critici, artisti, fotografi e giornalisti che rendono il racconto ancor più completo e coinvolgente.
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