Nessun sostegno. Il piano del premier Giuseppe Conte si scontra con il muro di quei senatori che, nonostante gli auspici del presidente del Consiglio per una collaborazione contro le minacce di crisi del leader di Italia Viva, hanno respinto al mittente ogni ipotesi di solidarietà istituzionale. Conte intende mantenere vivo il suo governo sfidando Matteo Renzi in Aula sul Recovery plan, ma per farlo ha bisogno di numeri con cui sostenere in Senato la maggioranza, numeri rappresentati dai centristi e dai transfughi di Forza Italia.
Governo, Conte pronto a sfidare Renzi cerca "responsabili" in aula
di
Tommaso Ciriaco
Ma quegli stessi senatori non sembrano voler sentir parlare di accordi e collaborazione. "Essere responsabili significa, a casa nostra, essere coerenti con le proprie idee", scrive su Twitter il presidente della Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti. "Questo governo – prosegue – non rispecchia le nostre. Per serietà e responsabilità Cambiamo! non sosterrà questo hoverno. Il nostro Paese merita altro".
E il senatore e compagno di partito Gaetano Quagliarello aggiunge: "Siamo all'opposizione e restiamo all'opposizione. Non ci sono elementi che portano a cambiare posizione".
Essere responsabili significa, a casa nostra, essere coerenti con le proprie idee. Questo Governo non rispecchia le nostre. Dopo la lettura di qualche giornale ribadisco: per serietà e responsabilità Cambiamo! non sosterrà questo Governo. Il nostro Paese merita altro.
— Giovanni Toti (@GiovanniToti) January 2, 2021
Della stessa opinione il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa. "L'Udc – dice – non partecipa al teatrino della politica: non siamo e non saremo mai la stampella di nessuno".
Intanto, il capogruppo alla Camera di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, auspica a un sereno confronto tra i partiti che sostengono il premier. "Un Paese in emergenza sanitaria e con una crisi economica pesante e complessa, avrebbe assoluto bisogno di costruttori di futuro e non di continue fibrillazioni destabilizzatrici", dice Fornaro. "Si mettano da parte le polemiche – prosegue – e si ritorni a un confronto vero e costruttivo nel governo e con le opposizioni e le parti sociali sulle risposte da dare a cittadini e imprese, che tutto chiedono meno che una crisi di governo al buio".
Ma dall'opposizione la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, attacca: "Questa una maggioranza al capolinea, incapace di mutare pelle, e che invece di costruire sta seminando solo macerie".
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