Chiara è la più giovane vittima del Covid-19 in Irpinia. Aveva solo 17 anni, ma la tormentavano da tempo anche gravi patologie congenite. Quando dall'ospedale "Moscati" di Avellino è arrivata la conferma del suo decesso c'è stato dolore e incredulità ad Avella, piccolo comune del Baianese quasi al confine con il Napoletano, dove la ragazzina viveva. Era ricoverata dallo scorso 23 novembre nella palazzina ex-Alpi che l'azienda ospedaliera "Moscati" ha dedicato agli ammalati di Covid.
L'equipe guidata dal primario di Anestesia e Rianimazione Angelo Storti, l'aveva subito intubata già al momento del primo ricovero: il respiratore meccanico è riuscito a tenerla in vita per 12 giorni, durante i quali la sua vita è stata sempre appesa a un filo. "Per noi è una sofferenza immensa", le prime parole del sindaco di Avella, Domenico Biancardi, presidente della Provincia di Avellino, che si è stretto al fianco del papà di Chiara, Antonio, della mamma Giuseppina e della sorella Lucia che avevano sperato fino all'ultimo. La giovane età di Chiara faceva pensare a un miglioramento del quadro clinico, ma così non è stato.
"La notizia del suo decesso ha rattristato tutti noi – ha dichiarato il parroco di Avella, don Giuseppe Parisi, che ha celebrato il rito funebre in forma privata – ma ora abbiamo il dovere di restare accanto alla sua splendida famiglia che vive un momento di dolore indescrivibile". La morte della giovanissima paziente di Avella è giunta all'indomani di un'altra notizia choc nell'ospedale cittadino per la morte, sempre a causa del Covid, di Mario Magliocca, l'infettivologo, 66 anni originario di Roccarainola in provincia di Napoli, che ha contratto il virus, molto probabilmente, nel reparto di malattie infettive del Moscati di Avellino dove lavorava.Original Article
Commenti recenti