Niente soldi per il tram nel bilancio comunale. Con una improvvisa accelerazione all’alba il Consiglio comunale ha votato il bilancio 2020 sancendo la spaccatura definitiva della maggioranza: 16 sì, 9 astenuti e 1 contrario. Passa la linea dei renziani di Italia Viva con Sinistra comune, il partito di Giusto Catania, che abbandona l’aula lasciando alla minoranza il compito di mantenere il numero legale e portare a casa il documento che salva i contributi per i teatri Massimo e Biondo e la spesa sociale.
Comune di Palermo, corsa contro il tempo per approvare il Bilancio: braccio di ferro sul tram
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Claudia Brunetto
L’aula dice di sì a tre emendamenti, presentati dalle minoranze, che ridisegnano del tutto lo schema che il sindaco Leoluca Orlando aveva presentato per l’approvazione. Ed è il tram a pagarne le spese col primo emendamento che cassa l’accensione del mutuo da 21 milioni di euro per completare il progetto delle tre nuove linee di tram che passeranno da via Libertà e via Roma e col secondo che dirotta le risorse dell’avanzo vincolato – 17 milioni che il Comune aveva interamente destinato alla tranvia – alle "emergenze della città": 10 milioni sulla manutenzione delle strade, 5,5 sulle scuole, 3,5 per l’acquisto di nuovi loculi per il cimitero dei Rotoli.
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Sara Scarafia
Il terzo emendamento è un avvertimento anche al vice sindaco Fabio Giambrone, assessore al Personale, che pure con Italia Viva ha fatto da pontiere garantendo al sindaco di portare a casa il documento finanziario entro il 31. L’emendamento impegna il Comune nel bilancio 2021-2022 a utilizzare tutte le risorse disponibili nei capitoli sul personale "all’implementazione dell’orario dei lavoratori part-time di tutte le categorie, fino al raggiungimento delle 35 ore settimanali cadauno e all’assunzione di nuovo personale". Si tratta dell’impegno preteso dai renziani per i circa 2mila lavoratori rimasti fuori dall’aumento delle ore finanziato dalla giunta con 4 milioni.
Che succederà al tram? Il co-finanziamento del Comune all’opera da 290 milioni è di 43 milioni, che erano tutti da prenotare su questo bilancio 2020 che il Consiglio comunale doveva approvare entro la mezzanotte di oggi. Somme che servivano per interventi strategici, dai terminal agli svincoli. Ma Italia Viva si è opposta al sì a un mutuo "al buio" che i renziani avrebbero definito "un capriccio" di Catania. Di accendere il mutuo, per il quale a questo punto 21 milioni non bastano più visto che sono stati dirottati anche i 17 milioni dei fondi dell’avanzo, se ne parlerà l’anno prossimo e la possibilità di pubblicare il bando per il tram prima della fine del mandato, come voleva fortemente Orlando, è sempre più lontana.
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Sara Scarafia
La decisione di defenestrare il progetto dal bilancio, sancisce la crisi della maggioranza con la spaccatura tra Italia Viva e Sinistra Comune che deflagra. Sinistra Comune ha abbandonato l’aula al momento del voto: che farà l’assessore alla Mobilità Giusto Catania che in questi giorni, quando era chiara la direzione che l’aula aveva deciso di prendere, è rimasto in silenzio?
"Il bilancio 2020 del Comune di Palermo deve affrontare le emergenze di questa città: cimiteri, manutenzione di scuole e strade, nuove metanizzazioni, personale, funzionamento degli uffici. Siamo soddisfatti che l'amministrazione attiva abbia condiviso le nostre proposte di modifica allo schema di previsione" dice il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici.
Polemica la posizione del Pd preoccupato dall’altra mina di questo bilancio: la proposta di aumento della Tari a partire dal 2021 di quasi il 30 per cento. "Troppo poco credere che la tariffa Tari non crescerà per i prossimi anni basandosi solo su presunte economie o su attività virtuose non ben definite. Abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna il sindaco a non aumentare la tassa e da tempo chiediamo l'applicazione del regolamento che prevede uno sconto in tariffa per quei cittadini che effettuano correttamente la raccolta differenziata. Purtroppo dobbiamo prendere atto che le nostre istanze sono state accolte solo in parte".
Se l’assessore Marino ieri a tarda sera annunciava che la Tari non sarebbe aumentata, nella notte il sindaco in aula ha corretto il tiro dicendo che un aumento non si può escludere.
"Si apre la crisi di maggioranza" dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo. "Priorità agli interventi urgenti per Palermo" dice l’ex grillino Ugo Forello, primo firmatario degli emendamenti approvati.
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