BUONE notizie per chi è rientrato n Italia prima del 30 aprile 2019 e usufruisce del regime agevolato: potrà ridurre ancora le imposte e usufruire del taglio dal 50 al 70% per cinque anni. Opzione possibile, però, solo a fronte del pagamento di una sorta di “tassa d'ingresso”. Le novità nella legge di Bilancio.
Le agevolazioni per chi è rimpatriato nel 2019
Attualmente il regime speciale per lavoratori impatriati prevede una tassazione agevolata della durata di un cinque anni per chi rientra dopo due anni di lavoro, o di studio all'estero. Per chi è rientrato dal 30 aprile 2019 è prevista la tassazione solo sul 30% dei redditi prodotti in Italia mentre in precedenza la tassazione era al 50%. Inoltre è prevista la possibilità di prolungare la durata del regime agevolato per altri cinque anni in caso di nascita di figli o di acquisto di una casa, opportunità non previste per chi è rientrato in precedenza. E per chi ha tre figli la tassazione scende al 10% dopo i primi cinque anni.
L'acquisto della casa
Per poter portare da cinque a 10 anni la durata delle agevolazioni, come specificato dall'Agenzia delle entrate con la circolare 33 del 28 dicembre, occorre avere dei figli minorenni, oppure nati entro i primi cinque anni dal trasferimento. L'acquisto della casa, invece, può essere effettuato 12 mesi prima o 12 mesi dopo il rientro. Deve riguardare la piena proprietà, mentre non conta l’acquisto della sola nuda proprietà o del solo diritto di usufrutto, e si deve trattare di una compravendita vera, non di una donazione o di una eredità. La casa, comunque, può essere acquistata anche in comproprietà con il coniuge.
L'opzione estesa a chi è nel vecchio regime
Con la legge di Bilancio la possibilità di applicare il nuovo regime più favorevole sia in riferimento al taglio dlele3 tasse sia per quel che riguarda il raddoppio della durata, viene esteso anche a chi si è trasferito in Itala prima del 30 aprile 2019, a patto di essere beneficiario del regime di favore previsto in precedenza. Occorre, però pagare una sorta di “tassa d'ingresso” che varia a seconda della situazione personale.
I costi
L'importo dovuto, infatti è pari al 10% dei redditi agevolati, di lavoro dipendente o autonomo, relativi al periodo d'imposta precedente a quello dell'esercizio dell'opzione se ha almeno un figlio minorenne, o si acquista una casa in Italia alle condizioni indicate dalle Entrate. La somma dovuta, invece, è ridotta della metà, al 5% per chi, al momento dell'opzione, ha almeno tre figli minorenni, e acquista una casa entro al massimo 18 mesi dalla data di esercizio dell'opzione stessa. Le regole operative saranno dettate da un rovvedimento delle Entrate.
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