MILANO – I differenti ritmi di uscita dalla pandemia avvicinano la Cina agli Stati Uniti. A un anno di distanza dai primi casi di coronavirus registrati a Wuhan, Pechino è proiettata verso un recupero economico che per il resto dell'Occidente resta un miraggio. Questo si rifletterà sulla dinamica del Pil: la Cina crescerà quest'anno del 2%, l'unica tra le grandi potenze a vedere un segno positivo. Gli Stai Uniti, prima economia al mondo, cederanno invece il 5%, poco più del calo previsto a livello globale: -4,4%, peggior contrazione dalla Seconda guerra mondiale.
Di questo passo, il cambio al vertice arriverà prima del previsto: secondo le previsioni del Centre for Economics and Business Research, a causa del Covid nel 2028 (con cinque anni d'anticipo rispetto alle stime dell'anno scorso) sarà la Cina l'economia più grande del mondo, mentre gli Usa scivoleranno al secondo posto.
Nelle World Economic League Table, la società di consulenza calcola anche che la Cina diventerà già nel 2023 una nazione dal reddito elevato. Altro segnale dello spostamento ad Est dell'asse mondiale, annotato da Bloomberg: alla fine del decennio ci sarà l'India al terzo posto per Pil, scalzando il Giappone e allontanando la Germania dalle parti alte della classifica.
E per l'Italia? Il declino è servito: attuale ottava economia al mondo, scivolerà al 10° posto già nel 2025 per poi uscire dalla top ten e ritrovarsi nel 2035, ultimo anno stimato, al 14esimo posto. Secondo le stime di Cebr quest'anno l'economia tricolore scivolerà del 10,6%, per poi rimbalzare del 5,2%.
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