Un chilo di caramelle Baratti per il Natale dolce di Marcellina. La dirigente della Bnl in pensione a 101 anni ha sconfitto il covid. È stata una delle ospiti della Rsa Anni azzurri parco di Veio coinvolte nel focolaio che si è sviluppato nella struttura assistenziale per anziani nel settembre scorso. Adesso che il virus è stato sconfitto e che la residenza ha potuto riaprire alle visite dei familiari (il 18 dicembre), grazie all'istituzione delle stanze degli abbracci volute dall'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato, Marcellina Baratti ha potuto ricevere un chilo di caramelle al gusto di frutta che gli ha consegnato la settimana scorsa sua nipote Patrizia Camilloni, l'unica parente che le rimane.
L'anziana signora, nata a Recanati ma cresciuta al Fleming (a Roma Nord), dove ha vissuto tutta la sua vita in compagnia del marito Aldo Serangeli, l'ex direttore centrale dell'Iri scomparso a 96 anni alcuni anni fa, è ricoverata nella Rsa da sei anni e adesso la vittoria sul covid l'ha trasformata in una mascotte.
La recente esposizione mediata non sembra emozionarla. "Zia, sei diventata famosa", scherza Camilloni, volata appositamente da Torino, con il carico di caramelle nel bagaglio a mano . Lei nicchia. "Macché, non è vero", obbietta, contenta di poter rivedere la nipote e di assaporare le sue caramelle preferite, delle quali va ghiottissima fin da bambina. "Grazie, grazie, grazie", è una delle sue frasi più ricorrenti che la connotano agli occhi degli operatori e delle operatrici.
Certo Marcellina è stanca, ma l'isolamento forzato, l'impossibilità di poter ricevere visite, non ha avuto un grande effetto sul suo morale, ma ancora conserva della lucidità e una buona salute. Merito forze delle "barattine"?
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