TORINO – Quattro mesi di Pirlo e la Juve è ancora una squadra senza un perché, al punto che l'allenatore ha già chiesto rattoppi di mercato fin da gennaio, consapevole che la rosa così com'è non basta, tanto più che il progetto di rivoluzione tecnica della squadra si incaglia una settimana sì e una no. Pirlo è molto ascoltato, da Agnelli. E mentre Sarri non ebbe mai voce in capitolo sugli acquisti (e vinse uno scudetto con una formazione che lui non avrebbe giammai costruito in quel modo), il suo successore può permettersi di fare pressioni, con discrete percentuali di riuscita. Chiesa, un acquisto extra budget, lo ha per esempio fortemente voluto lui e per la sessione invernale ha già presentato delle richieste, che dopo Juve-Fiorentina ha sintetizzato così: "Valuteremo se aumentare la qualità o se inserire qualcuno in posizioni che possono servirci". L'interpretazione è questa: Pirlo vorrebbe o un centrocampista di alto livello per migliorare un reparto tecnicamente assai modesto oppure una punta per colmare l'unica vera lacuna numerica della rosa, ma anche per cominciare a pianificare un futuro che con ogni probabilità sarà senza Dybala.
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Suggestione Pogba
Per alzare la qualità serve un centrocampista molto forte, che abbia voglia di trasferirsi e che, per una serie di incastri di mercato, non finisca per costare cifre irragionevoli, perché la Juve non ha un centesimo da spendere anche se a gennaio conta di liberarsi dell'ingaggio di Khedira, con un risparmio di circa sette milioni. Pogba, è arcinoto, è in rotta con il Manchester United ed è in pessimi rapporti con Solskjaer. Ma è anche vero che il suo rendimento nelle cinque stagioni inglesi è stato complessivamente scadente, perlomeno in rapporto all'investimento fatto dai Red Devils nel 2016 (105 milioni per prenderlo proprio dalla Juve) e dell'ingaggio che il francese percepisce: con i bonus, sfiora i 20 milioni stagionali. Pogba oggi è un giocatore clamorosamente svalutato e con scarso appeal sul mercato, tuttavia lo United non ha nessuna intenzione di svenderlo, benché il contratto in scadenza nel 2022 comporti inevitabilmente un abbattimento del prezzo del cartellino. Il fatto è che da Manchester non vogliono dargliela vinta a Raiola, che sono due anni che cerca di portar via il giocatore e che polemizza di continuo con la dirigenza mancuniana. I tentativi di forzatura del procuratore non hanno in ogni caso avuto successo, anche perché i soli due club di grandi possibilità finanziarie che avevano manifestato interesse, Real e Psg, si sono sfilati.
Resta la Juve, dove Pogba tornerebbe di corsa, anche perché solo a Torino ha toccato picchi di rendimento mai più neanche lontanamente raggiunti, lui che prima di andarsene dall'Italia disse che il suo obiettivo era eguagliare Pelè e vincere almeno un Pallone d'oro. Ma quando mai. I bianconeri possono quindi far leva sulla volontà del giocatore, che potrebbe anche "accontentarsi" di uno stipendio sui 15 milioni di euro, bonus inclusi. Ma il costo del cartellino Agnelli non lo può pagare, per cui o aspetta ancora un anno, e l'approssimarsi dello svincolo, oppure prova ad usare come moneta Dybala, architettando un baratto. L'argentino stava per finire al Manchester già nell'estate del 2019, ma il suo rifiuto fece saltare lo scambio con Lukaku. Adesso che la situazione è diversa, accetterebbe? È presto per dirlo. Pirlo, in ogni caso, un centrocampista di qualità lo voleva già in estate, ma Sassuolo e Udinese hanno rifiutato di cedere in prestito (la Juve non poteva offrire altro) Locatelli e De Paul. Paratici ci riproverà per l'argentino, ma sarà dura. Altrimenti resta aperta la possibilità di ingaggiare un esubero del Psg, tipo Draxler. O una seconda linea, tipo Paredes.
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di
Emanuele Gamba
Serve una punta
La rosa della Juve è corta in attacco, dove ci sono soltanto Ronaldo, Morata e Dybala: spesso Pirlo si è trovato senza cambi a disposizione. Qui un movimento verrà fatto quasi certamente, pur con una soluzione low cost, che però non sarebbe forzatamente di basso profilo: il primo obiettivo è infatti Depay, l'olandese del Lione che a giugno si svincolerà e che l'Ol potrebbe liberare già a gennaio con un indennizzo di appena cinque milioni. Depay è da tempo imparolato con il Barcellona: per Koeman, che è stato suo ct nell'Olanda, l'attaccante 26enne era la prima scelta già in estate per rimpiazzare Suarez, ma il club non poteva sostenere nessun tipo di spesa e gli bocciò la richiesta. A gennaio, e sulla base di 5 milioni, l'operazione sarebbe economicamente sostenibile, ma pesano due incognite: le elezioni per il nuovo presidente blaugrana, fissate per il 24 gennaio, e la posizione stessa di Koemen, sempre in bilico a causa dei risultati precari. La Juve spera quindi di sfruttare questo vulnus, ma nel frattempo ha riallacciato i contatti con Milik e pensa anche a una soluzione a costo zero, che può spaziare da Llorente a Scamacca.
Conti in rosso
Il club bianconero non può permettersi spese, perché il bilancio è dissestato. Già nell'ultimo mercato Paratici ha dovuto fare acrobazie, tra plusvalenze gonfiate e pagamenti dilazionati. Di fatto, entro il 2022 la Juve dovrà scucire fino a 127,5 milioni per saldare le operazioni realizzate l'estate scorsa: per il riscatto (obbligatorio) di Chiesa dovrò versare alla Fiorentina 7 milioni nel 2021 e 40 nel 2022 più un bonus di ulteriori 10 milioni, McKennie verrà a costare altri 18,5 milioni più 7 di bonus, mentre Morata può essere acquistato a titolo definivo nel 2021 per 45 milioni o nel 2022 per 35, però pagando un affitto di 10 milioni nella prossima stagione, dopo i 10 di questa.
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