MILANO – Natale in vetta per il Milan che supera anche l'esame Lazio nell'ultima partita di questo 2020 indimenticabile per i rossoneri e resta al comando della classifica davanti all'Inter di Antonio Conte. Ci è voluto un gol a tempo scaduto di uno stratosferico Theo Hernandez per far esplodere la gioia di un gruppo che, come ha detto tre giorni fa Roberto De Zerbi, ha soprattutto la convinzione di essere forte. E lo si vede in ogni dettaglio. Il diavolo, avanti di due gol, soffre, subisce la rimonta, resiste agli affondi biancocelesti e nel finale tira fuori le ultime energie per andarsi a prendere l'ennesima partita oltre il 90′: 3-2 il finale.
In un anno è un altro Milan
Esattamente un anno fa il Milan toccava il fondo. Il 5-0 subito dall'Atalanta il 22 dicembre 2019 sembrava il punto di non ritorno per la squadra di Pioli. Dodici mesi dopo il diavolo è primo in classifica con numeri impressionanti: 19 vittorie e 7 pareggi in campionato nel post-lockdown, 79 punti in tutto il 2020 con la bellezza di 106 gol messi a segno in tutte le competizioni. Nessuno come i rossoneri in Europa. E se a questo ci aggiungiamo le assenze in mezzo al campo di Ibrahimovic, Kjaer, Gabbia, Bennacer e Kessie, allora il peso di questa vittoria diventa enorme, perché se alla vigilia della partita contro la Lazio si parlava di ennesimo esame per i rossoneri, adesso non ci sono più dubbi, questo Milan è diventato grande. Quanto? E' ancora presto per dirlo, anche perché alle spalle c'è un Inter che viaggia ugualmente forte, ma guai a sottovalutare l'entusiasmo dei ragazzi terribili di Stefano Pioli.
Le scelte dei tecnici
E proprio attorno al tecnico era concentrata l'attenzione degli ultimi giorni. L'assenza di Kessie squalificato e i timori di un mancato recupero di Tonali destavano serie preoccupazioni per gli equilibri in mezzo al campo della squadra. Si pensava potesse giocare Calhanoglu, ma il Pioli, dopo aver recuperato in extremis l'ex Brescia, da fiducia a Krunic lasciando il turco nella trequarti col rientrate Rebic e Saelemaekers, in attacco conferma come unica punta per Leao. Davanti a Donnarumma nell'ordine Theo Hernandez, Romagnoli, Kalulu e Calabria. Anche Inzaghi ha dovuto fare i conti con qualche assenza, su tutte quella di Acerbi in difesa, mentre in attacco il tecnico recupero Correa (che poi uscirà per infortunio). Reina in porta, Patric, Luiz Felipe e Radu in difesa, centrocampo a cinque con Lazzari a destra e Marusic a sinistra, Milinkovic-Savic, Escalanta (alla terza da titolare) e Luis Alberto in mezzo, Correa e Immobile in attacco.
Uno-due Rebic-Calha, poi è solo Lazio
Parte subito forte il Milan che trova il gol del vantaggio dopo appena 10′ con Rebic che sfrutta al meglio un cross dalla bandierina di Calhanoglu, approfitta di una marcatura blanda di Marusic e trova il primo gol stagionale. Il montenegrino prova a farsi perdonare subito dopo con un diagonale che esce di poco a lato. Qualche istante prima parata in due tempi di Reina su un destro di Leao. Al quarto d'ora nuovo affondo rossonero con Rebic che, dopo un primo tentantivo, cerca il tiro a giro sul secondo palo, Patric lo stende in area e per Di Bello è calcio di rigore: dal dischetto primo gol in A in questa stagione anche per Calhanoglu. La reazione della Lazio è veemente. Prima Correa scalda i guanti a Donnarumma, poi al 27′ un pestone di Kalulu su Correa in area (sanzionato dopo l'intervento Var), manda Immobile dagli 11 metri. Il capitano biancoceleste si fa parare il rigore da Donnarumma, ma sulla ribattuta Luis Alberto di testa riapre la partita. Nell'ultimo quarto d'ora c'è solo la Lazio in campo. Il Milan non riesce a uscire dalla propria metà campo, ma la difesa rossonera regge l'urto e si va al riposo sul 2-1.
Illusione Immobile, incontenibile Theo Hernandez
Nella ripresa il Milan gestisce meglio la pressione della Lazio che continua a far correre a vuoto i rossoneri spostando il gioco da una parte all'altra del campo. L'ha studiata bene Inzaghi che costringe così i rossoneri ad ammorbidire il pressing. Il punto debole rossonero, però è in mezzo al campo. L'assenza di Kessie col passare dei minuti si fa sentire e i biancocelesti sfondano spesso per vie centrali. Al 54′ Immobile prova il tiro da fuori, Donnarumma blocca centralmente. 6′ più tardi, però, l'estremo difensore rossonero si deve arrendere: Milinkovic-Savic inventa per Immobile che di prima, da dentro l'area, lo infila nel palo più lontano. La squadra di Inzaghi ci prova poi con Luis Alberto da fuori e con Muriqi su azione d'angolo, ma il portiere della nazionale è attentissimo. Al 75′ la scelta che cambia il volto degli ospiti: Inzaghi toglie dal campo Immobile e Milinkovic-Savic e la Lazio smette di pungere. Il Milan prende coraggio e nei minuti finali va due volte vicino al gol vittoria con Rebic che prima trova una grandissima risposta dell'ex Reina, poi manda di un soffio a lato a tu per tu con lo spagnolo. Al 92′, però, angolo da sinistra per il diavolo, cross di Calhanoglu e incornata di Theo Hernandez per l'ultima grande emozione rossonera in questo 2020.
MILAN-LAZIO 3-2 (2-1)
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kalulu, Romagnoli, Hernandez; Tonali, Krunic; Saelemaekers (64′ Castillejo)(91′ Maldini), Calhanoglu, Rebic; Leao (79′ Hauge). A disposizione: Colombo, Conti, Dalot, Diaz, A. Donnarumma, Duarte, Frigerio, Musacchio, Tatarusanu. Allenatore: Pioli.
LAZIO (3-5-2): Reina; L. Felipe, Patric (89′ Hoedt), Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic (74′ Akpa Akpro), Escalante (46′ Cataldi), L. Alberto, Marusic; Immobile (74′ Pereira), Correa (32′ Muriqi). A disposizione: Adeagbo, Alia, Anderson, Armini, Caicedo, Franco, Strakosha. Allenatore: Inzaghi.
ARBITRO: Di Bello di Brindisi.
MARCATORI: 10′ Rebic (M), 15′ su rig. Calhanoglu (M), 28′ L. Alberto (L), 59′ Immobile (L), 92′ Hernandez (M).
NOTE: Al 27′ G. Donnarumma (M), respinge un rigore a Immobile (L). Ammoniti Krunic, Hernandez (M); Escalante, L. Alberto, Muriqi (L). Recupero: 4′ – 4′.Original Article
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