Le è stato accordato di far visita ai suoi cinque lupi cecoslovacchi al canile sanitario di Grugliasco, per dar loro da mangiare e portarli fuori per i bisogni. E questo nonostante gli animali siano sotto sequestro e Simona Spataro, 48 anni, sia stata indagata dalla procura di Torino per omicidio colposo, dopo che i suoi animali venerdì sera hanno sbranato la madre Mariangela Zaffino, 74 anni. Più che una concessione fatta alla proprietaria, la decisione di non interrompere del tutto i contatti con gli animali è stata determinata dal fatto che sarebbe molto difficile per gli operatori intervenire nelle dinamiche del branco e ammansire i cani che appartengono a una razza, quella dei lupi cecoslovacchi, che è ibridata con il lupo selvatico e per questo particolarmente difficile da gestire.
Il fascicolo su quanto accaduto venerdì sera in un piccolo bilocale di via Boves 12 a Grugliasco, nella cintura di Torino, è nelle mani della pm Francesca Traverso, che ha disposto accertamenti sul cadavere martoriato dai morsi, per capire principalmente se l’anziana sia stata uccisa dagli animali o se sia stata colta da malore e poi assalita. Una versione, quest’ultima, che sembra comunque poco probabile, poiché dalle testimonianze che i vicini di casa hanno rilasciato agli agenti della polizia municipale è stato ricostruito che già verso le cinque del pomeriggio sono state sentite urla dall’appartamento in cui madre, figlia e i cinque cani vivevano.
La figlia della donna sbranata dai cinque cani lupo: “Mai stati aggressivi, mia madre abituata a stare con loro"
di
Federica Cravero
,
Carlotta Rocci
Grida di aiuto che poi si sono interrotte e solo poco dopo le 19, quando la figlia Simona è rientrata dal lavoro, ha fatto la drammatica scoperta. L’anziana madre era a terra e i cani stavano facendo scempio del cadavere. La figlia è riuscita a chiuderli in una stanza e poi a portarli in auto per trasferirli al canile, che ne ha preso la custodia. Qui saranno posti sotto osservazione per dieci giorni e sottoposti a visite sia per escludere la rabbia, sia per valutare se sia possibile evitare la soppressione e valutare una futura riabilitazione che possa portare al reinserimento degli animali in una casa rifugio o all’adozione in una nuova famiglia, verosimilmente separati, per evitare l’effetto branco che potrebbe aver contribuito a scatenare l’aggressione nei confronti della vittima.
"Mia madre era abituata a stare con i cani, li portava anche fuori da sola, non ci sono mai stati problemi", ha detto ai vigili Simona Spataro, assistita dai legali Luca Polita e Dante Libbra. Tuttavia la convivenza in un ambiente piccolo e la gestione non facile di questo tipo di animali potrebbe essere stata all’origine dell’aggressione, tenuto conto che si tratta di cani reattivi e che la madre della proprietaria potrebbe non aver saputo leggere i segnali di avvertimenti che i cani mandano prima di mordere. Inoltre le indagini dovranno stabilire se ci siano state precedenti segnalazioni di aggressività da parte dei cani verso l’uomo o verso i simili.
La veterinaria, "Con certe razze l'amore per gli animali a volte non basta"
di
Federica Cravero
Dalle prime ricostruzioni sembra che la proprietaria abbia acquistato da un allevamento un paio di anni fa la coppia di lupi adulti e da questi nove mesi fa sono nati i cuccioli, sette in tutto. Tre sono rimasti a vivere nella stessa abitazione con la madre e la figlia, cinofila amatoriale che aveva contatti con l’associazione Coda di Lupo Rescue, che si occupa dell’adozione, il recupero psicofisico e lo stallo di cani da razze ibridate dal lupo.
Commenti recenti