Ancora una volta, le misure annunciate dalla ministra Fabiana Dadone compattano il fronte dei sindacati. Dopo lo sciopero generale nazionale dei dipendenti della pubblica amministrazione dello scorso 9 dicembre, per protestare contro «la mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi CCNL Sanità Pubblica», le riforme annunciate dalla 5Stelle Fabiana Dadone innescano la risposta del sindacato. E non è positiva.
In un'intervista al quotidiano Il Messaggero, Dadone ha fatto riferimento al decreto ministeriale Pola, che contiene le linee guida sul Piano organizzativo del lavoro agile (POLA) e gli indicatori di performance. In particolare, riguardo allo smart working Dadone lascia intendere che servano diversi sistemi per monitorare il lavoro dei dipendenti da remoto e valutazioni dei risultati in termini del servizio reso che potranno portare a premi alla produttività. Inoltre chi risulterà inefficiente, secondo i parametri prestabiliti, dovrà tornare a lavorare in uffiucio. Secondo la Fp Cgil, la ministra brandisce "lo smart working come premio o punizione".
“Altro che innovazione, qui siamo alla restaurazione – è il duro comunicato della Fp Cgil -. Cade la maschera della ministra Dadone: nulla di nuovo, ricette vecchie come il cucco. Abbiamo letto con stupore le notizie e le parole della ministra, ricevendo così la conferma che non c’è nulla di innovativo rispetto all’approccio che si ha nei confronti della riforma della Pubblica amministrazione, della sua digitalizzazione e della valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico”.
"Siamo stati criticati nei giorni scorsi per la nostra mobilitazione, – continuano i sindacati – che denuncia l'insufficienza delle misure messe in campo dal governo per il rilancio e la riqualificazione della Pa, adesso diciamo: potete leggere nero su bianco che la ricetta del governo non è sicuramente all’altezza di una mobilitazione importante del settore pubblico per capitalizzare al meglio il Recovery Fund, insieme agli altri investimenti pubblici e risorse europee, che potevano rappresentare una svolta per le pubbliche amministrazioni”.
La pubblica amministrazione avanguardia del nuovo
di
Giovanna Melandri
Oggi, durante un webinar, la ministra Dadone ha rilanciato l'idea di uno svecchiamento della Pubblica amministrazione per superare "ostacoli culturali". "La pubblica amministrazione deve fare i conti con l'età media avanzata dei dipendenti – ha detto Dadone – serve formazione per superare l'ostacolo culturale di un approccio a mezzi di lavoro differenti".
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