Giornata di nuovi incontri a Palazzo Chigi per Giuseppe Conte. Per scongiurare la crisi, continuano i tavoli di confronto con i partiti di maggioranza: è iniziato poco dopo le 11 il confronto fra il premiere la delegazione di Italia viva senza il suo leader Matteo Renzi. Presenti Maria Elena Boschi, Luigi Marattin, Ettore Rosato, Davide Faraone e le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. "Intanto è positivo che si parli di contenuto – ha detto Bellanova entrando a Palazzo Chigi – Non si parla più di task force, non ci sono emendamenti in legge di bilancio sulla task force. Iniziamo a lavorare per dare risposte alle emergenze".
Più tardi, alle 13, sarà la volta di Leu. Ieri è toccato al M5S e al Pd.
Poco prima dell'inizio della riunione Renzi ha ribadito nella sua e-news che ora "la palla sta nelle mani del premier". E ha aggiunto: "Hanno scritto che vogliamo poltrone. Hanno scritto che siamo irresponsabili. Hanno scritto che facciamo tattica. Hanno scritto, ma, come spesso accade, non hanno letto (…) Confidiamo che, con buona pace dei fabbricatori di polemiche, il Presidente Conte questa lettera l'abbia letta. Vedremo se vorrà dare delle risposte. La palla adesso è nelle mani del Premier, dipende solo da lui. Le risposte le deve all'Italia, non a Italia Viva".
Il presidente del Consiglio, ieri, ha riaperto così il dossier Recovery Plan a partire dai suoi contenuti, ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc di maggioranza e ha puntato a portare la bozza finale in Consiglio dei ministri entro l'anno. Tre mosse con cui il capo del governo prova a respingere gli attacchi dei renziani per evitare una crisi di governo, ma la tensione con Italia Viva resta alta.
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Conte vede 5S e Pd: "Discutiamo ma entro il 31 Recovery in cdm". Rosato (Iv): "Riunioni positive, qualcosa è cambiato
di
Silvio Buzzanca e Alberto Custodero
Il Pd, intanto, ha chiesto chiarezza sulla task force invitando a non sostituire le istituzioni. E il premier parlando dei tempi del 'Recovery' nell'incontro con la delegazione dem ha annunciato l'intenzione di voler "approfittare di queste vacanze per lavorare e arrivare in Cdm prima della fine dell'anno, tra il 26 e il 31 dicembre. Andare oltre – ha affermato – sarebbe un pessimo segnale a noi stessi, al Paese e ai cittadini che stanno soffrendo".
Caos nella maggioranza
Governo, Conte sul Recovery: "Stop a ritardi, presto sintesi efficace". Ma Renzi insiste: "No a piccole polemiche di parte. Sì al Mes, i soldi dell'Europa mettiamoli sulla sanità"
Prima di incontrare gli esponenti del Pd il presidente del Consiglio ha avuto un incontro con i grillini. Ha incontrato insieme al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e quello per i Rapporti con l'Europa Vincenzo Amendola una folta delegazione del Movimento Cinque Stelle, per discutere su come andare avanti sul Recovery fund, e alla fine sembra aver ceduto alle pressioni per un maggiore coinvolgimento del Parlamento nella gestione dei fondi europei.
Governo, i gruppi renziani temono il voto anticipato. Faraone a Franceschini: "Ha fatto chiudere i musei e ora invoca le urne"
di
Giovanna Casadio
Intanto, è scoppiata la polemica tra Davide Faraone, il capogruppo di Italia viva in Senato, e Dario Franceschini, capo delegazione dem nel governo. Che ha parlato di elezioni come via obbligata di una crisi, senza l'ipotesi di Conte-ter o altro. A cui ha replicato Faraone, negando che ci sia scompiglio nelle file renziane per l'ipotesi di un voto anticipato: "L'uscita del ministro dei Beni culturali di anticipare le urne? Non ci ha pensato due volte a fermare teatri e musei ed oggi invoca l'apertura dei seggi. La sua battuta ha creato preoccupazione in tutti i gruppi, a cominciare da quelli dem e nei 5Stelle. I parlamentari di Italia Viva sono assolutamente tranquilli e convinti delle scelte che stiamo facendo e faremo".
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