Un calendario ridotto da 72 partite di regular season, diviso in due metà con l'All Star Weekend a fare da spartiacque; la conferma dei "play-in", tanto apprezzati all'interno della bolla di Orlando per decidere gli ultimi piazzamenti nei playoff; un format inevitabilmente compresso, per reagire ai disagi provocati dal coronavirus. L'Nba che si accinge a ripartire il 22 dicembre, con il ritorno in campo in gare ufficiali di Kevin Durant da ex in Brooklyn Nets-Golden State Warriors e la sfida ad alta tensione tra i due volti di Los Angeles (Clippers contro Lakers), sarà un condensato di spettacolo. Si riparte all'inseguimento di Anthony Davis e LeBron James, i due "padroni" dei Lakers che hanno festeggiato il titolo Nba a Orlando. Non mancano le contender, ma anche i dubbi: su tutti, quello legato al futuro di James Harden.
Basket Nba, Mannion: "Io con Curry ed è tutto vero"
di
Massimo Basile
Western Conference
I campioni Nba hanno perso Dwight Howard, volato a Philadelphia, ma hanno aggiunto un tassello estremamente interessante come Montrezl Harrell, che con la maglia dei Clippers nella scorsa stagione ha vinto il premio di sesto uomo dell'anno con poco meno di 19 punti e 7,1 rimbalzi di media. Non c'è nemmeno Rajon Rondo, il suo posto è stato preso da un altro fortissimo candidato al premio di sesto uomo nella scorsa stagione, Dennis Schröder. Pacchetto lunghi rinforzato, oltre che da Harrell, anche da Marc Gasol, che ricalca le orme del fratello Pau. Toccherà invece a Wes Matthews rimpolpare la pattuglia di tiratori di una squadra che parte ancora con i favori del pronostico.
Clippers, la novità è in panchina
I principali rivali a Ovest sembrano i Clippers, che hanno perso Harrell e lo hanno rimpiazzato con Serge Ibaka. La grande novità è però in panchina: al posto di Doc Rivers è infatti arrivato Tyronn Lue, che dovrà provare a trascinare Paul George e Kawhi Leonard verso il titolo Nba. A ridosso, la solita pattuglia di potenziali contender: i Denver Nuggets, che hanno dovuto salutare un giocatore utilissimo come Jerami Grant; i Dallas Mavericks, sempre più la squadra di uno straordinario Luka Doncic e che hanno aggiunto un elemento potenzialmente molto intrigante come Josh Richardson; gli Utah Jazz, che con un Bogdanovic sano avrebbero probabilmente potuto fare strada negli ultimi playoff; i Portland Trail Blazers, che ritrovano Nurkic dalla prima palla a due e hanno portato nel roster un giocatore utilissimo come Covington. Capitolo a parte per Golden State e Houston: la notizia del nuovo infortunio di Klay Thompson ha gettato nello sconforto Curry e compagni, che accolgono Oubre Jr e il rookie Wiseman, scelto alla 2 nel draft che ha visto Anthony Edwards andare con la prima chiamata a Minneapolis. In casa Warriors si spera possa bastare per tornare a lottare per il titolo, ma servirà un Curry formato Mvp. Quanto ai Rockets, dopo la trade Westbrook-Wall con Washington, si è aperto il fronte Harden: la stella di Houston vuole cambiare rotta, da questo eventuale scambio potrebbe cambiare non solo il futuro dei texani, ma di buona parte dell'Nba.
Eastern Conference
I Milwaukee Bucks ripartono con il conforto dell'estensione contrattuale di Giannis Antetokounmpo, che rappresentava un bel punto interrogativo sul futuro. Per il presente è arrivato Jrue Holiday al posto di Eric Bledsoe, mentre è fallito, con un raro pasticcio di mercato, l'assalto a Bogdan Bogdanovic, accasatosi poi ad Atlanta. I Bucks ripartono teoricamente davanti a tutti, ma i Miami Heat hanno già dimostrato di essere in grado di arrivare in finale Nba. Adebayo ha alzato notevolmente il livello del suo gioco, Herro si è messo in mostra con una grande stagione da rookie, Jimmy Butler ha dimostrato di essere una stella di prima grandezza: servirà un ulteriore passo avanti di tutti per replicare il risultato dello scorso anno. A Philadelphia è cambiato quasi tutto, con Doc Rivers in panchina e, soprattutto, Daryl Morey come gm. L'ex architetto dei Rockets, per il momento, ha scelto di dare fiducia all'asse composto da Embiid e Simmons, ma quest'ultimo sembra uno dei potenziali favoriti per l'addio in caso di accordo con Houston per arrivare ad Harden. Boston ha salutato Gordon Hayward: ancora più responsabilità per Brown e Tatum, che hanno già confermato di non subire le pressioni. Toronto ha perso in un colpo solo Ibaka e Marc Gasol, due perdite che l'arrivo di Aron Baynes non basta a colmare: i Raptors rimangono una squadra di grande abnegazione, ma non sembrano più in grado di competere per il titolo.
Gli italiani
Con l'addio di Marco Belinelli, che ha scelto di tornare in Italia dopo aver esaurito il contratto con i San Antonio Spurs, la pattuglia italiana sul parquet è ridotta a un "2+1": Nicolò Melli sarà ancora un elemento di rotazione dei New Orleans Pelicans, che sperano di dare l'assalto a un posto nei playoff che passa molto dalle condizioni di salute di Zion Williamson, mentre Danilo Gallinari ha esplorato la free agency chiudendo alla fine un ricco contratto con gli Atlanta Hawks. Ormai trentaduenne, il "Gallo" ha accettato, almeno inizialmente, il ruolo di sesto uomo, uscendo dalla panchina come backup di Collins e firmando un triennale da 61,5 milioni di dollari. L'azzurro e la sua nuova franchigia puntano ai playoff. Il "+1" è rappresentato invece da Nico Mannion, scelto alla numero 48 nell'ultimo draft dai Golden State Warriors: l'ex playmaker di Arizona ha firmato un "two-way contract", che gli permetterà di poter scendere in campo 50 volte con la maglia della sua nuova squadra, facendo la spola con la formazione di G-League dei Santa Cruz Warriors. Le gare degli italiani e di tutte le altre squadre Nba saranno visibili anche quest'anno su Sky Sport, che fornisce una selezione dei match, e sull'Nba League Pass, il servizio di streaming ufficiale della Nba, che consente di vedere tutte le gare con dei piani di abbonamento mensili o annuali.
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