"Ancora una volta in Italia tutto riapre tranne la scuola". Sono arrabbiati genitori e insegnanti, speravano in un rientro in classe degli studenti delle superiori già prima di Natale, il Dpcm lo ha però fissato dal 7 gennaio e al 75% di presenza nelle aule. Così il comitato Priorità alla scuola torna a farsi sentire oggi in più piazze: Napoli, Bari, Firenze, Roma (dove il presidio è stato davanti al ministero dei trasporti), Parma, Bologna, Modena, Ancona, Avellino, Sorrento, Salerno. Per reclamare il diritto all'istruzione e per dire "che non è stato fatto nulla o quasi nulla per risolvere due criticità che non dipendono dalle scuole: i trasporti e il potenziamento della medicina territoriale per il tracciamento dei contagi".
Il nodo trasporti ora, su spinta della ministra Lucia Azzolina, è stato affidato ai prefetti che devono aprire tavoli con gli enti locali, le aziende dei trasporti e i presidi. Quello che le famiglie temono è che da qui a gennaio non cambierà molto: "Forte è il rischio – dicono – che nulla sarà fatto anche nelle prossime settimane, da amministratori che sinora hanno dato prova di considerare più conveniente e facile il ricorso alla didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori".
Solo che, insiste il comitato Priorità alla scuola, "il prolungamento della didattica a distanza non è il rimedio, ma piuttosto il veleno: non solo acuisce le disuguaglianze sociali, ma aggrava le lacune educative e fa aumentare le forme di disagio psicologico negli adolescenti" secondo il giudizio dell’Oms, della Società Italiana di pediatria e del Comitato tecnico scientifico. "Un danno permanente nella formazione comporterà una mnore competitività dei nostri studenti nel mercato del lavoro europeo e globale, con ulteriore depauperamento del capitale umano del Paese".
"Non vogliamo che la scuola diventi il capro espiatorio del Natale, senza scuola non ci sono né diritti né salute". Il comitato ha fatto i conti: le superiori sono chiuse dal 24 febbraio, poi sono tornate in presenza per 40 giorni, ma non in Campania e Puglia, sabati inclusi. "Solo 40 giorni a fronte di 130 giorni di Dad", fa notare Costanza Margiotta di Priorità alla scuola.
Con le scuole chiuse più diseguaglianze tra gli studenti italiani
di
Tito Boeri e Roberto Perotti
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