MILANO – Tutti pazzi per il bitcoin. Il barometro dell'ottovolante delle criptovalute è tornato (come nel frenetico Natale 2017) sul "bel tempo" fisso e regale una fine 2020 indimenticabile a chi ha investito per tempo nelle monete virtuali. I dati parlano da soli: il bitcoin ha polverizzato oggi tutti i suoi record con un rialzo del 12% oltre quota 23mila dollari. Chi ha investito mille euro sulla regina delle divise digitali il 17 marzo di quest'anno, se ne trova in tasca oggi 4.650. La gloria, ovviamente, può essere effimera. visto le oscillazioni sconsigliate ai cardiopatici di questi strumenti finanziari. Ma i mercati in queste settimane vedono rosa per tutto il settore: l'Ethereum, il fratello minore e un po' meno conosciuto del Bitcoin, è cresciuto da marzo del 500%, l'Xrp – altra criptomoneta un po' fuori dai riflettori – del 450%.
La fiammata delle ultime settimane ha più di una spiegazione: la prima è che il Bitcoin, in rappresentanza un po' di tutte le monete virtuali, sta iniziando un poco alla volta a guadagnarsi un minimo di credibilità sui mercati. L'uso pratico nella realtà di questi strumenti finanziari è ancora limitatissimo. E le oscillazioni un po' folli del suo valore – crollato dai 19mila di fine 2017 ai 3.500 cui quotava ancora a inizio 2019 – hanno fatto perdere una valanga di soldi a molti piccoli risparmiatori e consigliato grande cautela a tutti. Il vento però ora sembra essere girato: Paypal nei mesi scorsi ha accettato l'uso della criptovaluta per le transazioni sulla sua piattaforma con diversi operatori commerciali che l'hanno già adottata come forma valida di pagamento.
Gli interventi di Fed e Bce per lasciare un po' correre l'inflazione ne hanno alzato l'attrattività. E a sdoganare in parte il mondo un po' misterioso di queste monete da Monopoli sono arrivati diversi operatori finanziari (molti a dire il vero speculativi) che hanno deciso di inserire stabilmente le monete virtuali nel loro portafoglio. Ultimo in ordine di tempo il fondo inglese Ruffer che ha annunciato un investimento da 700 milioni di euro.
Un assist alle valute digitali è arrivato nei mesi scorsi anche dalle grandi banche centrali. Sette di loro (tra cui Fed e Bce) hanno elaborato un documento comune in cui delineano i primi paletto di uno scenario monetario in cui le criptovalute di stato inizierebbero a circolare in parallelo con le banconote tradizionali.
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