LONDRA. Si prepara una svolta clamorosa in una delle più lunghe indagini per terrorismo della storia. Secondo indiscrezioni della stampa americana, gli Stati Uniti stanno per incriminare un bombarolo libico per l'attentato del 1988 che fece esplodere un jumbo-jet della Pan-Am in volo sopra la città scozzese di Lockerbie, causando la morte di tutte le 270 persone a bordo. Le vittime dell'attacco, il più grave episodio terroristico avvenuto in Gran Bretagna, erano quasi tutte americani.
Le nuove accuse chiederanno l'estradizione di Abu Agila Mohammed Masud, affinché venga processato negli Usa per il suo crimine. Il sospetto terrorista sarebbe attualmente in prigione in Libia per altri reati, ma non è chiaro dove si trovi esattamente e la guerra civile che dilania da anni il paese nord-africano potrebbe complicare una sua eventuale consegna alle autorità americane.
Dopo oltre un decennio di indagini, l'inchiesta giudiziaria britannica sull'incidente di Lockerbie portò all'incriminazione di un solo imputato, anch'egli un cittadino libico, Abdelbaset al-Megrahi, condannato nel 2001 a 27 anni di carcere. Dopo essersi sempre dichiarato innocente, nel 2009 è stato rilasciato per motivi umanitari dopo che era risultato affetto da un cancro terminale. Rientrato in Libia, è morto nel 2012. Un tribunale scozzese sta considerando un appello postumo dei suoi familiari contro il verdetto che lo riconobbe colpevole.
Ma nel frattempo è andata avanti in parallelo un'inchiesta americana e ora il Wall Street Journal, citando fonti del dipartimento di Giustizia, scrive che nei prossimi giorni verrà annunciata l'incriminazione e la richiesta di estradizione nei confronti di Masud. Il New York Times afferma che era stato un fabbricante di bombe per il dittatore libico Muammar Gheddafi. Le nuove imputazioni saranno annunciate dal Procuratore Generale William Barr, che ha annunciato nei giorni scorsi le dimissioni, dopo i contrasti con Donald Trump sul risultato delle elezioni che hanno visto la vittoria di Joe Biden e sulla decisione della corte Suprema di confermarlo come valido. Barr, che resterà nell'incarico sino a fine anno, era Procuratore Generale anche all'epoca dell'incriminazione di Megrahi, come membro dell'amministrazione di George Bush padre. Toccherà dunque probabilmente a lui riaprire il procedimento giudiziario contro uno dei più gravi attentati terroristici di tutti i tempi. "Non ci fermeremo sino a quando avremo trovato i responsabili", disse a quell'epoca. "Non abbiamo priorità più importante".
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