LONDRA – Sembra "Trainspotting", invece è la realtà. Come nel romanzo capolavoro di Irvine Welsh poi film cult diretto da Danny Boyle, la Scozia è il Paese in Europa più afflitto dalle morti per droghe. Un triste record che oramai la nazione più nordica del Regno Unito si trascina da diversi anni, ma che peggiora di volta in volta.
Le ultime statistiche parlano di 1.264 morti per droghe l'anno scorso in Scozia, per un aumento del 6% rispetto al 2018. Ma la gravità della situazione è ancora più evidente se si confronta il numero di decessi in proporzione alla popolazione, dove la Scozia purtroppo batte tutti da molto anni, e con un margine enorme: la nazione britannica guidata dalla leader indipendentista scozzese Nicola Sturgeon, infatti, conta circa 290 morti per droga su un milione di persone. Un numero enorme, più del triplo della media Ue e di tutti gli altri Paesi: il secondo Paese di questa tragica classifica è la Svezia con circa 80 morti, subito dopo il Regno Unito al completo. La media Ue invece è di poco oltre i 20 morti all'anno per ogni milione di persone.
Numeri inquietanti, che dimostrano come il problema delle tossicodipendenze in Scozia sia sempre più pesante. Un altro dato poco rassicurante è che cresce l'età media dei decessi per sostanze stupefacenti: due terzi di questi è di persone di etá compresa tra 35 e 54 anni e l'età media di fatalità è salita da 28 a 42 anni. Segno che la piaga della tossicodipendenza non coinvolge più in gran parte i giovani, ma soprattutto soggetti di mezza età. Molti, inoltre, muoiono soprattutto per mix di droghe, spesso coniugando una sostanza pesante come cocaina ed eroina e la cosiddetta "street benzos", una sorta di Valium estremamente potenziato e molto pericoloso venduto a prezzi ridicoli (neanche una sterlina a pillola).
Scozia e governo centrale britannico si rimbalzano le responsabilità. La sanità è materia di Edimburgo in quanto potere "devoluto" ma allo stesso tempo è Londra che decide le politiche sulle tossicodipendenze: la Scozia vorrebbe implementare l'uso di "stanze sicure" per la somministrazione di certe sostanze ed "evitare così un numero di decessi", mentre il governo di Londra è contrario. In ogni caso il ministro della Sanità scozzese Joe Fitzpatrick potrebbe dimettersi presto.

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