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Chiocci al Tg1 e Preziosi al Tg2. Lucia Annunziata lascia la Rai

AGI – Via libera a maggioranza del Cda Rai per le nomine di Gianmarco Chiocci alla direzione del Tg1 e Antonio Preziosi alla direzione del Tg2. Conferma di Mario Orfeo al Tg3, l'arrivo di Francesco Pionati al Gr e Jacopo Volpi a RaiSport. Dopo l'annuncio delle nomine, Lucia Annunziata ha comunicato alla Rai di voler lasciare l'azienda.

Dopo circa due ore di riunione, il Consiglio di amministrazione della Rai ha dato dunque disco verde al pacchetto di nomine a direzioni di testate e generi proposto dall'amministratore delegato Roberto Sergio.

Per i generi, Stefano Coletta lascia l'Intrattenimento Prime Time a Marcello Ciannamea e ne prende il posto alla Distribuzione. Angelo Mellone dirigerà l'Intrattenimento Day Time, Paolo Corsini l'Approfondimento; Adriano De Maio guiderà Cinema e serie Tv, Maurizio Imbriale dirigerà Contenuti Digitali.

Per i canali radio, a capo di Radio 2 va Simona Sala e Marco Lanzarone assume la responsabilità della nuova Direzione Radio digitali specializzate e podcast. Infine, Monica Maggioni si insedia alla Direzione Editoriale per l'Offerta informativa.

Il Consiglio ha anche deliberato il rinnovo dei cda delle società controllate, i cui organi sociali erano in scadenza. A Rai Cinema vengono confermati Paolo Del Brocco nel ruolo di ad e Nicola Claudio come presidente; Sergio Santo è il nuovo ad di Rai Com, mentre Claudia Mazzola si insedia come Presidente. Andrea Vianello viene designato Direttore generale di San Marino RTV.

Dal 29 maggio i nuovi vertici lavoreranno ai palinsesti che saranno presentati agli investitori il 7 luglio.

Come ha votato il Cda

I voti favorevoli, sufficienti per il via libera, sono stati dunque, oltre a quello dello stesso Sergio, quelli di Simona Agnes e di Igor De Biasio. A votare contro invece, il presidente, Marinella Soldi, con i consiglieri Francesca Bria e Riccardo Laganà, rappresentante eletto dai dipendenti. Si è astenuto Alessandro Di Majo.

La riorganizzazione dell'azienda

È stato anche deliberato l'aggiornamento dell'assetto organizzativo aziendale con nuove aree organizzative, tra cui la Direzione Coordinamento iniziative strategiche, "punto di riferimento strutturato e di coordinamento delle attività riferite in particolare al Piano Industriale, al Piano di Sostenibilità e al Contratto di Servizio". Nell'area editoriale radiofonica è stata creata una nuova Direzione denominata Radio digitali specializzate e podcast.

Le reazioni

"Da oggi la Rai riparte dopo anni di immobilismo. Siamo stati tempestivi per superare lo stallo, garantendo un servizio plurale e di qualità. Auguri di buon lavoro a tutti gli uomini e le donne di questa azienda che lavorano per dare alla nazione una informazione sana ed equilibrata" ha detto il senatore di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi, componente della Commissione di Vigilanza Rai.

"Professionisti di altissimo profilo che sapranno fondare sull'esperienza e la competenza la garanzia del pluralismo, fondamentale per il servizio pubblico" dice il vicepresidente FI della Camera Giorgio Mulé.

"L'informazione della Rai apre un nuovo corso", commenta la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, "I direttori appena nominati alla guida delle testate giornalistiche sapranno coniugare imparzialità e diritto di cronaca, al servizio dei cittadini e dei telespettatori che meritano un servizio pubblico all'altezza delle loro aspettative".

L'opposizione del Pd

"Nella Rai del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non c'è posto per le donne e non c'è posto per il pluralismo", dicono in una nota Sandro Ruotolo responsabile nazionale informazione, cultura e culture, memoria del Partito Democratico e Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione parlamentare di vigilanza Rai, "La lenzuolata di nomine, con astensioni e voti contrari, è un pessimo segnale per il servizio pubblico. Un monocolore dove vince il punto di vista della maggioranza di governo. Senza presentare il piano editoriale e il piano industriale hanno cambiato i vertici dell'informazione e dei generi televisivi a un anno dalla scadenza naturale del consiglio d'amministrazione. Come Partito Democratico vigileremo perchè vengano garantiti i punti di vista diversi e siano bandite le liste di proscrizione. Come Partito Democratico ci impegneremo, dopo aver ascoltato anche la societa' civile, a presentare in Parlamento la riforma della governance Rai".

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