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Il ‘caso Jj4’, dall’uccisione del runner alla decisione del Tar

AGI – Sono trascorsi 48 giorni da quando Andrea Papi è stato ferito a morte dall'orsa 'Jj4' nei boschi sopra l'abitato di Caldes in Val di Sole, in provincia di Trento. Il primo decesso causato da un orso in Italia da oltre un secolo ha destato incredulità ma anche rabbia tra la comunità di montagna a conoscenza della presenza degli orsi in quella zona del Trentino.

Tante e accese sono state le critiche avanzate dagli animalisti – da Lav Italia all'Oipa passando da Enpa, Leal e Leidaa – nei confronti della Provincia Autonoma di Trento, con il presidente Maurizio Fugatti che, nel cercare di risolvere l'indubbia e annosa questione, è ricorso a ordinanze e decreti di abbattimento degli esemplari considerati 'problematici', ovvero dell'orsa 'Jj4' e dell'orso 'Mj5'. Quest'ultimo animale è ancora in libertà ma è ritenuto responsabile del ferimento di un escursionista in Val di Rabbi.

Sulla gestione degli orsi sono intervenute le istituzioni, in primis il ministero dell'Ambiente e il Tribunale amministrativo regionale di Trento, che ha voluto approfondire la vicenda sospendendo, accogliendo così i ricorsi delle associazioni animaliste, ordinanze e decreti di uccisione degli orsi. Da quando la politica trentina ha deciso per l'abbattimento degli orsi, sono state lanciate decine di petizioni dalle associazioni ambientaliste e animaliste, che in poche ore sono state sottoscritte da diverse decine di migliaia di utenti.

Il Tar entrerà nel merito giovedi' 25. Nel frattempo ogni ente interessato alla vicenda ha prodotto documentazione, tra essa anche le disponibilità di due santuari esteri, uno in Romania e uno in Giordania. La struttura in Germania aveva dato disponibilità ma solo per un determinato periodo di tempo.

Queste sono le tappe che hanno segnato gli ultimi 48 giorni:

  • 6 aprile: all'alba la Provincia Autonoma di Trento comunica che una persona è stata trovata nei boschi della Val di Sole, ipotizzando che la causa sia da attribuire a un'aggressione da parte di un animale selvatico. Con il trascorrere delle ore, però, prende sempre più consistenza che Andrea Papi, appassionato di montagna, podismo e fotografia di 26 anni, sia stato ferito mortalmente da un orso. Il decesso risale al pomeriggio del giorno precedente quando la famiglia aveva lanciato l'allarme di scomparsa. Il cadavere dell'uomo è stato ritrovato sul ciglio di una strada forestale nei boschi di Caldes nel Trentino occidentale sulla pendici del monte Peller, zona notoriamente abitata dagli orsi. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti informa il Governo dell'accaduto.
  • 7 aprile: arriva la conferma dall'autopsia sul cadavere che Andrea Papi è stato aggredito da un orso. Fugatti, applica quanto previsto dal piano Pacobace, e annuncia di ordinare l'abbattimento del plantigrado classificandolo 'problematico'. Il governatore trentino annuncia anche una 'sensibile' riduzione degli orsi sul territorio trentino, da circa 120 a una cinquantina come previsto dal progetto originale del 1996 di ripopolamento dell'orso bruno nel Brenta denominato 'Life Ursus'. Dello stesso parere sono anche i sindaci della Val di Sole.
  • 8 aprile: Fugatti firma l'ordinanza di cattura ed uccisione dell'orso per "l'incolumità e sicurezza pubblica".
  • 10 aprile: la madre di Andrea Papi, Franca Ghirardini scrive una lunga lettera: "sappiate che noi siamo arrabbiati e indignati. Il sistema ha fatto si' che Andrea diventasse la prima vittima annunciata. Eravamo a conoscenza dei fatti accaduti nel tempo ma non ci sono stati grandi interventi per garantire la sicurezza della popolazione".
  • 12 aprile: ad aggredire e uccidere Andrea Papi è stata l'orsa 'Jj4'. Lo comunica in mattinata la Procura della Repubblica di Trento. 'Jj4' il 22 giugno del 2022 aveva aggredito padre e figlio sulle pendici del monte Peller. Nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo di Caldes si celebrano i funerali del runner: grande l'afflusso di persone, circa duemila. La Lav, Lega Anti Vivisezione, propone al Tar di Trento il ricorso di sospensione dell'ordine di abbattimento e nel contempo invia la proposta di trasferimento dell'animale in una struttura all'estero (santuario).
  • 13 aprile: la polemica tra la politica e gli ambientalisti si fa sempre forte ed accesa. Fugatti attacca gli animalisti: "state sereni, ne abbiamo 70 da spostare, tutti i benefattori della gestione degli orsi si facciano avanti".
  • 14 aprile: il Tar di Trento sospende l'ordinanza di abbattimento dell'orsa 'Jj4' accogliendo il ricorso della Lav. In serata Fugatti commenta, "il pronunciamento del Tar è a mio modo sorprendente".
  • 18 aprile: la Provincia di Trento comunica che alle ore 23 del giorno precedente l'orsa 'Jj4' è stata catturata mediante una trappola a tubo ma resta vaga sul luogo della cattura. In conferenza stampa Fugatti sostiene che l'orsa "doveva essere catturata prima" e che il metodo di abbattimento sarà l'eutanasia. Il Tar rigetta l'istanza della Provincia Autonoma che aveva chiesto di anticipare al 20 aprile l'udienza nel merito di 'Jj4'. Viene rafforzata la sorveglianza al centro faunistico del Casteller per evitare accessi non autorizzati all'interno della struttura che gli animalisti considerano un "lager".
  • 19 aprile: Fugatti firma il decreto di abbattimento dell'orso 'Mj5'. – 21 aprile: il ministero dell'Ambiente prende l'impegno di attivarsi per trovare aree in Italia ed Europa dove trasferire gli orsi in eccesso del Trentino. – 22 aprile: il Tar di Trento sospende il decreto di abbattimento anche dell'orso 'Mj5' e fissa l'udienza nel merito dei due esemplari ('Jj4' e 'Mj5') il 25 maggio. -27 aprile: Fugatti firma il decreto di abbattimento per l'orsa 'Jj4'.
  • 30 aprile: viene ritrovata la carcassa dell'orso 'M62' nella zona del lago di Molveno (l'esemplare era stato condannato a morte ma nei suoi confronti non c'erano ordinanze o decreti). Si svolge una manifestazione di protesta a Sabbionara di Ala, paese dove risiede Fugatti.
  • 2 maggio: il Tar di Trento sospende anche il decreto di abbattimento dell'orsa 'Jj4' emessa dalla Provincia Autonoma di Trento accogliendo il ricorso di Enpa, Leidaa e Oipa. Fugatti si dice "sorpreso". Il Tar scrive, citando Ispra, l'ammissibilita' del trasferimento e sostiene che la Provincia di Trento ha "omesso di ampliare il Casteller".
  • 4 maggio: Fugatti e il suo omologo altoatesino Arno Kompatscher in Consiglio dei ministri affermano che la situazione degli orsi e lupi nelle due Provincie "non è più sostenibile".
  • 5 maggio: la famiglia runner presenta alcune querele al fine di tutelare la verità sostenendo che "Andrea non ha avuto un comportamento imprudente".
  • 7 maggio: i turisti tedeschi sono preoccupati per la presenza degli orsi e lupi in Trentino e Alto Adige, ci sono disdette per l'estate.
  • 12 maggio: è resa nota la relazione del Corpo forestale trentino che in merito all'aggressione ad Andrea Papi ha scritto, "è assolutamente verosimile che vi sia stata una violenta e prolungata azione aggressiva dell'animale selvatico nei confronti dell'uomo come dimostrerebbero le gravi ferite e le tracce ematiche sparse per decine di metri".
  • 20 maggio: a Trento si svolge la manifestazione 'Prima noi, poi i grandi carnivori' contro la presenza dei grandi carnivori sul territorio. Fugatti dal palco ha ribadito il concetto, "quando gli orsi diventano in numero proporzionale maggiore rispetto alla convivenza uomo-animale, si fa la gestione locale e questo significa abbattimento".
  • 21 maggio: sempre a Trento si svolge un corteo degli animalisti contro le decisioni della politica trentina.
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