Albissola Superiore. “La nostra posizione sulla questione delle aree ex Piscina – Scuole Elementari San Pietro è ormai nota: una vicenda lunga quasi dieci anni che, dopo due gare deserte, ha portato ad una svendita di un’area di pregio collocata nel centro della nostra città nell’ottica di ripianare i debiti comunali e di incamerare oneri di urbanizzazione. Abbiamo sempre osteggiato le scelte “cieche” delle amministrazioni Orsi – Garbarini che prima avevano preventivato su quest’area la costruzione del nuovo Comune, mai realizzato, visto come la punta di diamante di un progetto per una nuova città; fallito questo tentativo si è quindi ripiegato sulla costruzione di un supermercato e di quattro palazzi di sette piani. Durante le amministrazioni di centrodestra i supermercati sono passati da 4 a 6 (questo sarà il settimo) penalizzando così il tessuto commerciale del nostro paese che ogni giorno vede sempre più saracinesche chiuse”. A dirlo il Partito Democratico Albisola Superiore.
L’edificio ex San Pietro verrà demolito totalmente per fare spazio a quattro nuove palazzine di sette piani che verranno utilizzate a scopo abitativo, e a un nuovo supermercato. Al di là del costruito, anche il parco non verrà risparmiato: in questa superficie compariranno i palazzi in questione.
E continuano: “Inoltre non sono state avviate serie politiche a favore dei giovani residenti che sempre di più sono migrati in città limitrofe dove il costo degli immobili è inferiore. Oltre a questi fattori non da poco, a causa di queste politiche, si è registrato anche un incremento del traffico da autoarticolati e il conseguente aumento di rischi per pedoni e cittadini. Augurandoci che questo cantiere non veda perlomeno blocchi nella progettualità come l’analogo di via Piave ad Albisola Superiore, vogliamo però aprire una seria riflessione sul futuro di Albisola: è chiaro che il progetto del centrodestra è questo ovvero puntare sulla ‘città dei supermercati’, espressione diventata tristemente di uso comune tra gli albisolesi. Questa non è l’Albisola che vogliamo“.
“Secondo noi – proseguono – è necessario riavviare un processo di riconversione turistica del nostro tessuto urbano puntando su un modello ricettività diffusa in sinergia con i Comuni limitrofi e su un’integrazione virtuosa tra costa ed entroterra. Siamo una città di Riviera che nei prossimi anni avrà grandi opportunità di crescita legate allo spostamento della rete ferroviaria nell’interno del ponente ligure e questo non sarà solo a vantaggio del turismo potrebbe aprire scenari ad ora impensabili anche su altri temi. Per noi il modo di ottenere questo cambiamento è quello di avviare una progettualità concreta che passa dal dialogo con tutte le energie del territorio, anche con chi è più distante dalle nostre idee ed è scontento in questo momento per certe scelte. Solo così – concludono – può nascere davvero una alternativa a quella politica che in questo momento, pur facendo numerosi proclami, non assolve al bene della nostra comunità in quanto priva di una reale visione per il futuro della città”.