Genova. All’agri-bistrot Macelli 44, sede della Cooperativa agricola Monte di Capenardo, in via di Soziglia, in pieno centro storico, si è tenuta la consegna della targa Ambasciatori del Territorio che ogni anno Legambiente assegna ad agricoltori, artigiani e produttori che operano nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale, culturale dei territori.
In Liguria la Cooperativa agricola Monte di Capenardo è l’unica realtà che quest’anno ha ricevuto il riconoscimento da parte di Legambiente.
“La Cooperativa Monte di Capenardo rappresenta per noi una eccellenza in ambito zootecnico – ha spiegato Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – L’allevamento allo stato brado, l’attenzione al benessere animale e al consumo di mangimi non idrovori, il presidio di una porzione di territorio ligure dell’entroterra, l’attenzione alla qualità e all’agricoltura biologica sono i fattori che hanno promosso ad Ambasciatori del Territorio questa realtà”.
Grammatico ha poi sottolineato il senso di responsabilità manifestato dalla Cooperativa nei confronti dei loro colleghi allevatori quando per evitare la diffusione del virus della peste suina hanno scelto di abbattere immediatamente suini.
“Il consumo di carne prodotta a livello industriale e intensivo va diminuito perché produce enormi impatti ambientali e climatici. Le piccole realtà sparse sul territorio, invece, dovrebbero essere difese e salvaguardate ma la peste suina ha colpito soprattutto queste, mettendo in discussione la sopravvivenza di quel modello di allevamento” ha concluso il presidente di Legambiente.
“La filiera della carne viene additata come uno dei principali consumatori di acqua. I dati che si possono trovare in rete parlano di circa 15mila litri di acqua per ogni Kg di carne prodotta. Ma di quale filiera parlano? Perché c’è una bella differenza tra un allevamento industriale che utilizza silomais in coltura irrigua per alimentare animali sempre chiusi in capannoni di cemento armato e il nostro allevamento dove gli animali si alimentano di erba e fieno per oltre il 90% della razione e stanno per tutto l’anno al pascolo” ha commentato Stefano Chellini, presidente della Coop. Agricola Monte di Capenardo.
“Gli agronomi della nostra Cooperativa – continua Chellini – in collaborazione con una tirocinante della facoltà di Produzioni animali sostenibili dell’Università di Parma, hanno fatto uno studio per valutare l’impatto delle nostra produzione su questa risorsa che, anche alla luce del cambiamenti climatici, sta diventando sempre più preziosa. Lo studio ha indicato in circa 150 litri il consumo di acqua per kg di care prodotta. Un rapporto di 1:100 che quantifica in modo chiaro la sostenibilità del nostro modello e delle nostre produzioni”.
Gli ambasciatori del territorio
Gli ambasciatori del territorio sono simboli di una agricoltura rispettosa delle risorse naturali che non utilizza sostanze chimiche inquinanti, capace di garantire una crescita economica libera ed inclusiva, la tutela della salute e la qualità di vita di tutti, offrendo una concreta opportunità di sviluppo sostenibile a tutta la comunità locale. Queste sono le caratteristiche che servono per diventare ambasciatore del territorio.