Lo sfogo
Cantieri autostradali, la Valle Stura è in ginocchio: “Non possiamo aspettare le vacanze di Pasqua per vivere”
Anche oggi incidenti e code: "Ma se i lavori sono urgenti, perchè sospenderli per le vacanze? Ponte Morandi è caduto alla vigilia di Ferragosto"
Genova. Il 2023 per la Valle Stura è iniziato così come si era concluso il 2022: cantieri autostradali, viabilità impossibile e una quotidiana dose di ore passate in coda sulla A26. E l’annuncio della sospensione delle lavorazioni di manutenzione per consentire il deflusso turistico del periodo pasquale sta facendo da miccia per una situazione non più sostenibile: “Non possiamo aspettare le vacanze di Pasqua per vivere, stiamo soffocando e la vallata sta morendo ogni giorno che passa”.
Questo lo sfogo di Ivana Ottonello, dirigente scolastica dell’IC Valle Stura, da anni in prima linea per provare a difendere il territorio in cui vive e lavora. Questa mattina un maxi tamponamento che ha visto coinvolte auto e mezzi pesanti, avvenuto nei pressi di uno scambio di carreggiata al chilometro 2 della A26, ha prodotto chilometri di code, con centinaia di persone di fatto ‘intrappolate’ sulla autostrada: “Un’insegnate che lavora nella mia scuola per tornare a casa a Genova ha impiegato più di due ore – sottolinea – se l’anno prossimo chiederà il trasferimento non potrò biasimarla, ma ci saranno sostituti disponibili a fare questa vita? Io non credo“.
Ma la cosa che fa saltare il tappo della rabbia è la scelta di sospendere i lavori per le vacanze per consentire il traffico turistico. “Sono consapevole che l’economia della regione vive anche su questo ma ci sentiamo cittadini di serie Z – commenta Ottonello – Anche perchè se i lavori sono urgenti come dicono, e non stento a crederlo visto le condizioni di viadotti e gallerie, possiamo davvero permetterci di fermarli? In questo modo il prezzo di questo disagio, di cui non sappiamo ancora la durata ufficiale, ricade solo su di noi. Non è giusto”.
Un prezzo che la Valle Stura e i suoi cittadini stanno pagando dal 2019: “E’ un discorso che abbiamo fatto orami molte volte e che riguarda la vita delle persone, la possibilità di andare a lavorare, il diritto allo studio e all’accesso ai servizi pubblici garantiti dalla nostra Costituzione, emergenze mediche in primis – conclude Ottonello – Ci sentiamo anche presi in giro. La notizia che le corriere verso Genova transiteranno sulla A26, per poi passare la giornata in coda e mettendo a rischio i passeggeri, ci da la dimostrazione di quanto le istituzioni siano distanti dalle esigenze dei cittadini. E poi a Genova lo sappiamo, le disgrazie non guardano il calendario e le ferie: ponte Morandi è crollato alla vigilia di Ferragosto”.