"L'ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41 bis. E poi Dimostrano che lo stato non può minimamente scendere a patti, essere intimidito o dar segno di essere intimidito dall'attività violenta". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella conferenza stampa (con i colleghi degli Interni, Matteo Piantedosi, e degli Esteri, Antonio Tajani) sul caso dell'anarchico Cospito, in sciopero della fame da mesi contro il carcere duro, in una battaglia per sé ma anche per gli altri detenuti al 41 bis. La frase di Nordio arriva mentre in Italia si registrano nuovi atti vandalici di matrice anarchica a favore di Alfredo Cospito (una scritta "41 bis= tortura" è comparsa su un muro di piazza Marcello Torre , a pochi metri dal Palazzo di Giustizi). Il cui arrivo nel carcere di Opera a Milano, dopo la prigione di Sassari, per il Guardasigilli "non è un minimo cedimento dello Stato ma il riconoscimento che una cosa è la doverosa espiazione della pena ma altro l'assoluta tutela della salute.Tutela della salute che è principio sacro e inderogabile".