Obiettivo
Mattia Aramu: “Ho firmato con il Genoa per tornare in A. Criscito? Avevamo bisogno di un giocatore come lui”
Il trequartista rossoblu, ai microfoni di Chiamarsi Bomber, ripercorre la sua carriera tra i momenti più belli e quelli più amari
Genova. “Ho firmato con il Genoa perché voglio giocare in A con questa maglia. È un’annata troppo importante”. A dirlo è il trequartista rossoblu Mattia Aramu che, ai microfoni di Chiamarsi Bomber, ripercorre la sua carriera tra i momenti più belli e quelli più amari.
È un’intervista divertente e ricca di aneddoti quella dei Aramu, uno dei protagonisti della stagione del Grifone, attualmente secondo in classifica, a 6 punti dalla vetta occupata dal Frosinone. Raccontando la sua vita calcistica, non manca un riferimento ad una delle bandiere rossoblu: Mimmo Criscito, ritornato da poco a Genova. “Ha fatto un’ottima impressione a tutti noi nuovi che non lo conoscevamo – dice Aramu – Si è messo subito a disposizione aiutandoci con tanta esperienza. Giocatore forte, una grande scoperta: avevamo bisogno di un giocatore come lui in squadra. Per rigori e punizioni ora nello spogliatoio ne parleremo…” dichiara ridendo.
Nell’intervista, ovviamente, non può mancare un accenno al suo esordio in Serie A, avvenuto nel 2016, all’età di 21 anni, con la maglia del Torino, l’avversaria era il Pescara. “La partita finì 0-0” racconta il trequartista, che fu sostituito a fine primo tempo: “Non mi ricordo chi è entrato al mio posto. Eravamo in 10 per l’espulsione di Acquah e fu un cambio forzato. Però è stata un’emozione incredibile esordire con la maglia del Toro perché avevo fatto tutta la trafila delle giovanili”.
A farlo esordire Sinisa Mihajlovic: “Il mister mi ha dato tanto – dice Aramu -, mi ha fatto crescere dandomi fiducia. In quegli anni non mi aveva fatto andar via anche se avevo poco spazio e voglia di giocare. Posso solo ringraziarlo”.
La prima rete di Aramu in massima serie arriva su rigore, proprio in un match contro i granata: “Tante emozioni in questo goal, innanzitutto perché è stato il primo in Serie A, fatto poi contro la squadra in cui sono cresciuto. La voglia di esultare c’era, ma non l’ho fatto per rispetto. In quel momento nella testa mi son saltate tante cose…”.
Tra le squadre in cui ha militato, anche il Venezia: “È stata la mia rinascita dopo anni non trascorsi al meglio, ero sceso anche in Serie C al Siena… Ero giovane e di sbagli ne ho fatti, e a Venezia ho cambiato un po’ di cose, mi è scattato qualcosa che mi ha fatto arrivare fino a qua. Dei compagni di quell’epoca ricordo Ceccaroni, con lui sono ancora in contatto. Un ricordo indimenticabile di quel bienno sicuramente la promozione in Serie A, non era nemmeno un obiettivo ad inizio anno. È stata un’annata incredibile. La città bellissima, andavamo spesso con la mia famiglia. Anche la gente mi ha sempre trattato bene. Ho un ottimo rapporto”.
Infine un passaggio sulla Nazionale. “Se avessi avuto meno infortuni potresti già stare nel giro della Nazionale?”, gli chiede Davide Moscardelli di Chiamarsi Bomber. “No, ci sono tanti giocatori forti anche in Serie A che meritano sicuramente più di me. L’anno scorso c’era stata la possibilità di essere convocato in uno stage, però non ci ho mai pensato”, risponde Aramu.
E poi la promessa: la prossima volta che andrà in gol dovrà accarezzarsi la barba.
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