"Non invitare i Nomadi per i loro sessant'anni dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni è una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l'autotune", sono queste le parole lapidarie con le quali Danilo Sacco, ex cantante dei Nomadi, ha contestato la scelta di Amadeus di non invitare i Nomadi al Festival in occasione dei 60 anni di attività della band.
"Sanremo si avvicina – scrive l'artista su Facebook – Un altro anno di festa e musica e quant'altro. È un momento (piaccia o non piaccia), topico per la musica stessa proposta dal nostro Paese quindi va bene. Personalmente, con i Nomadi, ho avuto il piacere di parteciparvi tre volte. Con il professore Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io) con la dolcissima Irene Fornaciari (grande voce, grande umiltà) e con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome). Ho sempre ricavato belle emozioni – prosegue Sacco – e incontrato parimenti belle persone. Sempre. Ma quest'anno c'è qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io. Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, in virtù di 60 anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza. Loro non lo dicono per correttezza e classe, ma dato che posso, ripeto, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi". Sacco poi conclude amaramente: "Avete perso una grande occasione. Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso e in definitiva, dopo quarant'anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto".
Beppe Carletti, un disco solista e strumentale: "Ma con i Nomadi mi diverto ancora tanto"
di Ernesto Assante
Commenti recenti