L'annuncio delle candidature agli Oscar è da leggere alla luce della guerra tra gli studios e i colossi dello streaming, il crollo del numero di spettatori nelle sale e l’ascesa della A24, che ha prodotto Everything everywhere all at once (11 nomination). Netflix si è piazzata benissimo con Niente di nuovo sul fronte occidentale (9), eguagliando Gli spiriti dell’isola (Fox/Disney) e superando Elvis (8) e The Fabelmans (7). Non si deve mai dimenticare che gli Oscar sono stati creati dall’industria per premiare se stessa, e il valore artistico non è necessariamente il fattore determinante: la straordinaria qualità dei Fabelmans non avrebbe rivali, ma è possibile che i votanti preferiscano il miscuglio di assurdo e demenziale dei giovani Dan Kwan e Daniel Scheinert al linguaggio classico di un maestro di 76 anni.
'Everything everywhere all at once' – Il trailer
La presenza di prodotti ineccepibili come Avatar (2 miliardi di incasso) e Top Gun (1.5) è da interpretare come il tentativo di dialogare con il pubblico che ancora frequenta la sala e attirare spettatori alla serata televisiva dopo il fiasco delle ultime edizioni. Sorprende invece l’assenza di Nope, mentre sono meritevoli le 3 candidature di Triangle of sadness e quella di EO di Jerzy Skolimowski per il film internazionale. Esultiamo per le nomination di Alice Rohrwacher e Aldo Signoretti, ma avrebbe meritato anche Nostalgia di Mario Martone, e lancio un appello affinché la designazione del film italiano avvenga prima, in modo da rendere più concrete le possibilità di entrare in cinquina.Original Article
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