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Campi da padel al posto dell’area verde di via Livorno, arrivano le trivelle: declassato il rio Parroco

Svolta?

Campi da padel al posto dell’area verde di via Livorno, arrivano le trivelle: declassato il rio Parroco

Residenti sulle barricate: "Vogliamo chiarezza dal comune, basta cementificazione"

Genova. Dopo i primi interventi di manutenzione del verde, ora sono arrivate le trivelle per fare carotaggi e sondare la composizione del terreno. Parliamo dell‘area verde di via Livorno, ai margini del rio Parroco, in Albaro, dove da alcuni mesi i residenti sono sulle barricate per un cantiere che secondo alcuni rumors potrebbe portare alla costruzione di alcuni campi da padel, con relativa cementificazione delle fasce e dei muretti a secco che caratterizzano il terreno.

Terreno che, privato, potrebbe cambiare presto il suo volto. Per sempre. “Nei mesi scorsi il Comune di Genova ha richiesto un aggiornamento del reticolo idrografico regionale per il rio Parocco – ci raccontano i residenti, facendoci vedere i documenti – una richiesta avvallata poi da Regione Liguria, che di fatto ha declassato il piccolo torrente in canale di drenaggio urbano, vale a dire una fognatura bianca, non più soggetto alle normative relative alle fasce di rispetto stabilite dalla legge“. Uno sblocco che per i residenti ha una sola finalità: “Costruire un impianto sportivo dedicato al padel, come più volte in questi mesi abbiamo sentito”.

Un caso che lo scorso 6 settembre era approvato anche in Sala rossa con una interrogazione in Consiglio Comunale: “Al momento non è stato presentato all’amministrazione comunale alcun progetto su quell’area – aveva risposto l’assessore all’urbanistica Mario Mascia – ho fatto fare una verifica alla polizia locale e non sono state rilevate irregolarità nelle operazioni di pulizia, che hanno interessato piante infestanti e alberi di piccolo fusto non considerabili di pregio”.

Rumors smentiti anche da Alessandra Bianchi che aveva confermato il fatto che non si avevano notizie di nuovi impianti, aggiungendo che però “dal punto di vista sportivo la realizzazione di impianti sportivi per il padel, fatti salvi tutti i requisiti di sicurezza e di rispetti di tutte le norme vigenti, avrebbe portato un valore aggiunto per la zona e per i cittadini del quartiere“.

Dichiarazioni che però non tornano ai residenti, che facendo un accesso agli atti hanno scoperto che lo scorso luglio lo stesso Comune di Genova aveva incaricato un studio di ingegneria per fare le perizie del caso per arrivare al declassamento del torrente. “Con il risultato di questo studio lo scorso 20 settembre hanno poi fatto la richiesta alla Regione, che ha approvato il cambio di classificazione nel giro di un mese”. E, secondo i residenti, dando il via libera ai cantieri.

“Ci stiamo organizzando – spiegano gli abitanti della zona – abbiamo fatto e depositato alcune osservazioni anche di carattere tecnico. Crediamo che questa piccola valletta, rimasta quasi intonsa rispetto all’urbanizzazione dell’ultimo secolo, debba essere conservata, risolvendo le criticità che la precedente parziale tombinatura ha generato. Siamo contrari ad un’ulteriore cementificazione, che porterà all’abbattimento di alberi e piante. Inoltre, il quartiere è servito da moltissimi impianti sportivi, non ne vediamo l’utilità collettiva, se non l’interesse privato di speculazione“.


Il rio Parroco in una recente alluvione

“Siamo molto preoccupati di quello che sta succedendo in questa piccola area verde – commenta Francesca Ghio, consigliera comunale in quota RossoVerdi, che ha effettuato un sopralluogo presso l’area di cantiere, insieme a Albero Pandolfo del Pd – la giunta continua a dichiarare non conoscenza di alcun progetto ma qua i lavori vanno avanti. Il declassamento dei rio Parroco ci preoccupa, soprattutto perchè interessa un’area già pesantemente alluvionata in passato. Siamo e saremo in costante contatto con i cittadini che i stanno mobilitando e li accompagneremo nel loro percorso per cercare chiarezza”.

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