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Space economy, l’Italia in prima linea nella corsa globale

L’economia dello spazio italiana ha vissuto un 2021 particolarmente importante. Dalla ricerca allo sviluppo, passando per le infrastrutture, lo spazio ha scalato ulteriormente posizioni nella scala di priorità dell’agenda italiana dell’innovazione. Attualmente il nostro Paese si colloca al sesto posto nella classifica globale delle spese spaziali in relazione al Pil e un’ulteriore spinta è attesa dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

A scattare la fotografia della space economy italiana e internazionale è l’ultimo Osservatorio Space Economy della School of Management del Politecnico di Milano. La grande corsa allo spazio non è certo una novità dell’ultima ora e i numeri sono lì a dimostrarlo. Per i programmi spaziali si stimano infatti budget governativi a livello globale tra 86,9 miliardi e 100,7 miliardi di dollari. Nell'anno fiscale 2021, appena dopo gli Stati Uniti (ampiamente al primo posto nel mondo con gli 43,01 miliardi di dollari) si posiziona l'Europa con 11,48 miliardi di dollari, seguita da Cina, Russia, Giappone e India. Grazie a Copernicus, Egnos e Galileo, l'Ue possiede oggi sistemi spaziali di livello mondiale, con più di 30 satelliti in orbita (e l'intenzione di raddoppiarli nei prossimi 10-15 anni) e una previsione di spesa di 14,8 miliardi di euro nel periodo 2021-2027, la somma più alta mai stanziata prima.

A livello globale si contano complessivamente 88 Paesi che investono in programmi spaziali. Di questi 14 dei quali hanno capacità di lancio e l'Italia è tra i 9 dotati di un'agenzia spaziale, con un budget di oltre un miliardo di dollari all'anno. Analizzando gli investimenti dei singoli paesi in relazione al Prodotto interno lordo (0,06% nel 2019), il nostro Paese si colloca al sesto posto al mondo dopo Russia, Usa, Francia, India e Germania, e al terzo in Europa. Con 589,9 milioni di euro, l'Italia è inoltre il terzo contribuente all'European Space Agency nel 2021, dopo Francia (1065,8 milioni) e Germania (968,6).

Altrettanto significativi sono gli investimenti privati nelle startup che si occupano di space economy. Nel 2021 si stimano complessivamente 12,3 miliardi di euro di finanziamenti a livello globale, una cifra rilevante con un sempre maggiore coinvolgimento del mercato azionario: ben 606 imprese nel 2021 si sono quotate tramite il meccanismo di Spac (Special Purpose Acquisition Company), contro una sola nel 2020. A fronte di questi investimenti, si stima che il mercato della Space Economy valga oggi 371 miliardi di dollari di ricavi a livello globale, di cui il 73% riconducibile all'industria satellitare (servizi satellitari di telecomunicazione, navigazione ed osservazione della Terra, prodotti per l'equipaggiamento a Terra come sensori, antenne o Gps).

Complessivamente, le stime 2021 di crescita sono rimaste costanti rispetto all'anno precedente (il cui valore era stimato a 366 miliardi di dollari). Ma la space economy cresce anche in termini di satelliti in orbita. Nel 2021 se ne contano in totale 4838, con un aumento in particolare dei piccoli satelliti (sotto i 600 kg): solo nel 2020 ne sono stati lanciati il 40% (pari a 1202 satelliti) di quelli lanciati negli ultimi 10 anni. La massa totale dei satelliti orbitanti è di circa 564 tonnellate, in un trend di aumento costante che porta con sé certamente grandi opportunità, ma anche il rischio di inquinamento dello spazio e di collisioni involontarie tra carichi operativi e detriti spaziali.

"La Space Economy assumerà un ruolo strategico sempre più rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e transizione dell'agenda europea e italiana – aggiungono Angelo Cavallo e Antonio Ghezzi, direttori dell'Osservatorio Space Economy – In questa prospettiva, per l'Italia il 2021 ha rappresentato una tappa fondamentale in cui il settore ha saputo accreditarsi come uno dei fattori chiave per la competitività internazionale e lo sviluppo sociale del Paese. La sfida futura sarà far corrispondere i risultati alle aspettative suscitate".

Non a caso, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto il finanziamento diretto allo Spazio per 1,49 miliardi di euro. Anche se ingenti, avvertono gli esperti dell’Osservatorio Space Economy, le risorse stanziate copriranno solo una quota degli investimenti per alcune linee di intervento. Un segnale di per sé positivo per il settore, ma non ancora pienamente maturo nella visione di medio-lungo periodo, se si considera il contributo che la space economy può dare al raggiungimento degli obiettivi strategici degli stessi Pnrr e Green Deal europeo. La ricerca spaziale infatti può contribuire alla transizione digitale ed ecologica, alla mobilità sostenibile, all'inclusione e alla salute.

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