James Joyce, Ovidio, Derek Walcott, Toni Morrison, John Milton… e poi di nuovo Joyce dei Finnegans Wake. "Prima sentiamo. Poi cadiamo", scrive il padre dell’Ulysses. "Dopo suono, luce e calore, memoria, volontà e comprensione".
Karl Deisseroth mi spiega che la letteratura è un’astronave per viaggiare nel cervello e quindi nella mente. Ecco perché ogni capitolo del suo nuovo saggio Proiezioni.
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