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Le Borse di oggi, 19 aprile 2022. Mercati deboli tra tagli alla crescita e timori di strette monetarie

MILANO – Riapertura debole per i mercati europei, dopo il ponte pasquale. Mentre la crisi in Ucraina vive la sua seconda fase di guerra, con la Russia pronta a muovere l'armata sul Donbass, a livello economico-finanziario si attende la stima ufficiale del Fmi sulla crescita, che sarà tagliata a causa del conflitto e dell'inflazione, nonché dei lockdown in Cina. Proprio da Pechino, la Banca centrale ha annunciato aiuti per le imprese colpite dai lockdown, ma ha così frenato l'aspettativa di interventi generalizzati di allentamento e supporto all'economia.

Milano segna un calo dell'1,1% nelle prime battute, Parigi cede lo 0,7%, Francoforte lo 0,75% e Londra lo 0,2%.

Le Borse cinesi chiudono gli scambi poco mosse, al termine di una seduta particolarmente volatile: l'indice Composite di Shanghai cede lo 0,05%, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,11%. Hong Kong perde oltre il 2%, mentre Tokyo rimbalza dello 0,69% con la svalutazione dello yen. Nel mirino sono finite soprattutto le azioni tecnologiche cinesi, con la notizia che Pechino ha stretto la regolamentazione sul comparto del livestreaming con il bando alla trasmissione di contenuti di giochi non autorizzati.

A Wall Street i future sono in rialzo, dopo una seduta altalenante, chiusa in calo. I rendimenti del T-bond a 10 anni frena al 2,843%, dopo essere salito ieri al top dal dicembre 2018 al 2,88%. Sotto i riflettori Twittercresciuta di oltre il 7%, dopo che la società di social media ha lanciato un piano per contrastare l'offerta del ceo di Tesla, Elon Musk: secondo il Wall Street Journal della partita sarebbe anche il fondo Apollo Global Management che avrebbe discusso un eventuale finanziamento per una possibile acquizione del social.

Bullard (Fed) non esclude rialzi da 75 punti

Gli investitori hanno registrato le parole del presidente della Fed di St. Louis, il falco James Bullard, per il quale un rialzo dei tassi anche di 75 punti base per volta non è da escludere nei prossimi mesi, anche se non è lo scenario di base. Il governatore ha detto di attendersi che il Fomc proseguirà con una serie di rialzi da 50 punti base per contenere il rialzo dell'inflazione, oggi ai massimi da 40 anni. La Fed ha indicato un target al 3,5% entro la fine dell'anno. La prossima riunione del comitato di politica monetaria per decidere sui tassi è in programma ad inizio maggio. "L'inflazione è troppo alta per essere in una situazione di confort" ha detto Bullard "dobbiamo muoverci per riportarla sotto controllo". Secondo l'esponente della Fed "non tutte le speranze sono perdute. Penso che siamo in una posizione nella quale possiamo mantenere la credibilità e ridurre l'inflazione".

Sul mercato valutario, l'euro apre poco mosso sul biglietto verde. La divisa comune viene scambiata a 1,0774 dollari sul finale. L'euro sale invece sullo yen a quota 138,10. La valuta giapponese perde terreno sul dollaro a 128,18. Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi apre in calo a 160 punti, contro la chiusura a 165 di venerdì. Il tasso del rendimento cala al 2,465%.

Materie prime, il petrolio cede

Prezzo del petrolio in calo sui mercati che guardano agli sviluppi del lockdown in Cina e degli effetti sull'economia locale. Il greggio Wti cede lo 0,39% a 107,9 dollari mentre il Brent oscilla attorno a 113 dollari. Al Ttf di Amsterdam il prezzo del gas per il future a maggio 2022 registra un valore di 88,975 dollari per megawattora, cedendo il 6,949%.

Cibo come arma di guerra. L’Onu accusa la Russia: “Depositi spazzati via”

di

Rosaria Amato


Resta forte la tensione per le materie prime agricole. In mattinata i prezzi del mais che hanno toccato nuovamente i massimi da un decennio, mentre le condizioni climatiche sfavorevoli degli Stati Uniti e le esportazioni del Mar Nero bloccate a causa della crisi ucraina hanno intensificato le preoccupazioni per l'irrigidimento delle forniture globali. Il contratto di mais più attivo sul Chicago Board of Trade (Cbot) è salito fino a 8,13 dollari a bushel, al top da settembre 2012, dalla chiusura di lunedì di 8,07 dollari a bushel. Il grano Cbot è in rialzo dello 0,8% a 11,37 dollari per bushel, estendendo i guadagni da ieri, mentre i semi di soia Cbot sono saliti per la quinta sessione di seguito, a +0,6% a 17,24 dollari per bushel.

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