Arte, architettura e fotografia tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia: la grande arte sboccia in Emilia con una primavera di importanti mostre, festival ed esposizioni.
I 900 anni della Cattedrale di Piacenza e Klimt
Nella città d’arte di Piacenza, si narra una storia lunga 900 anni. Riguarda le vicende della Cattedrale di Piacenza 1122-2022, che celebra lo storico anniversario con un intero anno di eventi culturali tra mostre, didattica, progetti sociali, visite guidate, esperienze immersive, musica, teatro, convegni di studi e molto altro… nel Duomo, la cui data incisa sul portale destro è proprio il 1122, sono custodite splendide opere d’arte, come la cupola affrescata da Guercino, visitabile grazie a una suggestiva salita in quota, e quelle che si trovano nel Museo Kronos, tra cui la sezione archivistica con il prezioso codice 65, che costituisce una summa culturale medievale. Il programma è variegato e coinvolge anche i borghi del piacentino, come Castell’Arquato e Bobbio.
Il viaggio nella storia continua con la mostra Carmine Svelato – Placentia antiqua, sacre spoglie, fino al 25 settembre 2022. Una mostra digitale multimediale sulle indagini archeologiche eseguite dal 2015 al 2017 all’interno della ex chiesa del Carmine, dallo scavo ai Musei Civici di Palazzo Farnese, dove i visitatori sono condotti alla scoperta della nuova sezione recentemente inaugurata.
Guardando al Novecento e al celebre dipinto Ritratto di Signora di Gustav Klimt ritrovato alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, a cui è riservata un’intera sezione con il racconto delle misteriose vicende che l’hanno visto protagonista, fino al 24 luglio 2022 la galleria rende omaggio al maestro della secessione viennese e al suo mondo e ospita “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo”: una grande mostra dedicata, con oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti dal Belvedere Museum di Vienna, dalla Klimt Foundation e da molte altre prestigiose collezioni pubbliche e private. Il percorso centrato sulle sue opere parte da rinomati artisti del simbolismo europeo, da cui Klimt prende le mosse, come Klinger, Redon, Munch, Ensor, Khnopffè ed è arricchito anche da un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt, con opere straordinarie di Casorati, Wildt e Zecchin.
Fontana e i Farnese a Parma
Una grande mostra celebra Lucio Fontana, fino al 3 luglio 2022, alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo, a poca distanza da Parma e dal Castello di Torrechiara. La mostra trae origine dal rapporto del maestro dello spazialismo e dell’arte del XX secolo con la storica dell’arte Carla Lonzi, che ha rivoluzionato l’idea della critica militante. “Lucio Fontana. Autoritratto”, questo il titolo del percorso espositivo composto da circa 50 opere, che segue in modo narrativo la conversazione tra Fontana e Lonzi, toccando i momenti salienti della ricerca artistica fontaniana, dove l’arte è vissuta attraverso una nuova dimensione, all’interno della quale entravano anche nuove tecnologie e materiali.
Nel cuore di Parma, il Complesso Monumentale della Pilotta ospita la mostra I Farnese. Architettura, Arte, Potere, fino al 31 luglio 2022. Un’importante esposizione dedicata alla committenza della famiglia Farnese, per indagare l‘affermazione della casata nel contesto europeo dal ‘500 al ‘700, attraverso l’utilizzo delle arti. Oltre 300 le opere allestite negli ambienti più spettacolari del complesso parmigiano restaurato, provenienti da collezioni italiane ed europee, un corpus eterogeneo e mai riunito prima fra dipinti, oggetti, disegni progettuali, documenti e plastici.
Dall'alto. Aeropittura futurista è la mostra in programma fino al 3 luglio 2022 al Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato. Composta da un centinaio di opere, approfondisce questo sviluppo futurista che ha caratterizzato la pittura italiana nei primi decenni del Novecento. Visitare la mostra è anche perdersi nel magico labirinto e poi raggiungere Fontanellato e il suo storico castello.
Reggio Emilia città della fotografia
A Reggio Emilia città d’arte contemporanea e di fotografia, si esalta l’opera di Luigi Ghirri, nel 30° anno dalla morte del fotografo reggiano. Tante le iniziative in corso e in programma per tutto il 2022, per la rassegna Vedere Oltre: mostre, seminari, incontri, conferenze. Una sezione dei Musei Civici, progettata in collaborazione con l’Archivio Eredi Luigi Ghirri, presenta in modo permanente le sue opere con diverse mostre annuali, espressione di una ricerca incentrata su questioni relative alla percezione e alla rappresentazione. La prima proviene dall’album Paesaggi di cartone, ritrovato al Museum of Modern Art di New York: scatti di poster, vetrine di negozi, insegne pubblicitarie degli anni ’70. Tra gli appuntamenti da non perdere la mostra In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive dal 29 aprile all’8 gennaio 2023.
Dal 29 aprile al 12 giugno 2022 torna a Reggio Emilia Fotografia Europea, il festival internazionale prodotto da Fondazione Palazzo Magnani con il Comune di Reggio Emilia. Il tema di quest’anno è “un’invincibile estate”, celebre frase di Camus, che indica una riflessione sulle forze interiori che guidano le persone nelle azioni nei momenti di grande sconvolgimento della vita: la capacità di resistere alle avversità, il coraggio di fare scelte concrete nel presente. Dieci esposizioni saranno ai Chiostri di San Pietro, altre in varie sedi della città. Alla base del Festival ci saranno storie e racconti molto spesso intimi, altre volte più aperti e sfacciati, con l’obiettivo di stimolare punti di vista nuovi e una riflessione sulla complessità del mondo e dei fili che intrecciano i suoi abitanti ai quattro angoli del pianeta.
In concomitanza con Fotografia Europea, la Collezione Maramotti di Reggio Emilia apre, dal 1° maggio al 31 luglio, Bellum, un nuovo progetto artistico commissionato a Carlo Valsecchi, che nasce da un’esplorazione delle costruzioni fortificate nel nord-est italiano risalenti al primo conflitto mondiale, uno degli ultimi momenti della storia contemporanea in cui il destino e l’esperienza dell’uomo, erano strettamente connessi alla natura, alla sua conformazione, alle sue leggi ed espressioni. Quarantaquattro fotografie di grande formato – tutte presenti nel volume che accompagna la mostra, e di cui una ventina in esposizione – raccontano il conflitto ancestrale tra uomo e natura e tra uomo e uomo; l’uso della natura come difesa dall’altro uomo e parimenti la difesa dell’uomo dalla natura.
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