MILANO – Il ruolo di Mediobanca in Generali alimenta le critiche e chiama in causa le istituzioni, in un rimpallo di accuse ed esposti ripartito giovedì e che — è certo — andrà oltre l’assemblea del 29 aprile. Quando i soci sceglieranno tra la lista del cda, votata da Mediobanca col 17,2% delle quote e che chiede il tris all’ad Philippe Donnet, e quella cara ai soci Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt, vicini al 22% e che vogliono Luciano Cirinà ad.
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