I passeggeri di un treno diretto da Genova a Milano, nel pomeriggio, si sono rifiutati di cedere il posto, regolarmente prenotato da 27 ragazzi disabili, con i loro accompagnatori. Nonostante l'intervento della Polfer, i ragazzi con disabilità sono stati costretti a scendere dalla carrozza in cui avevano i posti riservati e a salire su un bus sostitutivo, messo a disposizione da Trenitalia.
E' stata la stessa Trenitalia ad informare il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l'assessore regionale ai Trasporti, Gianni Berrino, dell'accaduto. Il treno 3075 per Milano è rimasto fermo in stazione Principe, a Genova, per circa 20 minuti a causa del fatto. "Quello che è accaduto oggi su un treno diretto da Genova a Milano è vergognoso, un episodio da stigmatizzare – denunciano Toti e Berrino – Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c'è stato niente da fare".
Secondo quanto riferito da Trenitalia al presidente della Liguria, già a Savona è stato necessario sostituire il convoglio diretto a Milano, perché vandalizzato. L’azienda ha predisposto tre bus sostitutivi e un nuovo treno, in modo da assorbire lo stesso numero di viaggiatori, mantenendo però sul treno i posti riservati per il gruppo di persone con disabilità che sarebbero saliti a Genova. Arrivato alla stazione di Principe, a Genova, nonostante i cartellini affissi sui sedili, in testa al treno, i giovani disabili non sono stati fatti sedere da altri viaggiatori, che avevano già occupato i posti.
I giovani con disabilità sono stati quindi costretti a scendere con l’aiuto dei loro accompagnatori e stanno ora raggiungendo Milano a bordo di un bus dedicato, messo a disposizione da Trenitalia, con ulteriore personale di assistenza. “Oggi, nonostante i treni siano stati presi d’assalto soprattutto dai vacanzieri di rientro verso le destinazioni del nord Italia, il sistema del trasporto ferroviario ha retto. E quello che è accaduto è un fatto doppiamente grave, non solo perché il treno è stato vandalizzato da ignoti passeggeri – conclude Berrino – ma soprattutto per quanto accaduto poi a Genova, un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza”.
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