È di almeno 34 feriti, tra cui 20 poliziotti e 14 civili, e oltre 40 arresti il bilancio degli scontri esplosi in numerose città svedesi per l'iniziativa dell'estremista di destra danese Rasmus Paludan, che ha organizzato in diverse città del Paese comizi nei quali ha annunciato che avrebbe bruciato il Corano.
Svezia, corteo anti-musulmani: violenza e scontri con la polizia
di ANDREA TARQUINI
I disordini sono iniziati giovedì e hanno interessato Linkoping, Norrkoping, Orebro, Stoccolma e Malmo. "In totale, abbiamo 26 colleghi feriti, 20 veicoli danneggiati o distrutti, 14 persone civili feriti", spiega un comunicato della polizia, "il numero medio di dimostranti aggressivi è stato di circa 200. La polizia è stata costretta a usare armi per legittima difesa. Ci sono molte indicazioni che l'obiettivo fosse la polizia".
Il capo della polizia svedese, Anders Thornberg, ha sottolineato la partecipazione diffusa ai disordini non solo di residenti indignati di alcune aree, ma anche di elementi criminali e ha affermato che ci sono elementi che collegano i tumulti alla criminalità organizzata. "Abbiamo informazioni su un incitamento alla violenza contro la polizia che è stata effettuato dall'estero", ha detto Thornberg.
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La "tournèe" di Paludan, leader del partito anti-Islam danese Stram Kurs ("linea dura"), aveva fatto tappa venerdì nella città di Orebro e giovedì a Linkoping e Norrkoping, accendendo l'ira in molte comunità islamiche locali, l'evidente bersaglio della sua provocazione. Solo a Orebro sono stati feriti 12 poliziotti, diverse auto di pattuglia sono state date alle fiamme e due dimostranti sono finiti in manette. Altri scontri sono avvenuti a Rinkeby, sobborgo di Stoccolma con un'elevata quota di popolazione immigrata, dove sono state arrestate otto persone.
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Paludan, noto per i numerosi video anti-islamici pubblicati su YouTube, ha fondato Stram Kurs nel 2017 ma alle elezioni del 2019 non ha superato la soglia del 2% necessaria per accedere al Parlamento. Paludan chiede la messa al bando dell'Islam e l'espulsione di tutti i "richiedenti asilo non occidentali" dalla Danimarca. Il quarantenne, che nel 2020 ha assunto anche la cittadinanza svedese, ha più volte bruciato il Corano in piazza come "tributo alla libertà di parola".
Le sue provocazioni hanno già attirato in questi giorni l’ira di Iraq e Iran. Il ministero degli Esteri iracheno ha convocato l'incaricato d'affari svedese a Baghdad e ha avvertito che la vicenda potrebbe avere "serie ripercussioni" sulle relazioni tra la Svezia e le comunità musulmane in generale. Critiche anche dall’Iran: "La deliberata reiterazione di atti contro l'Islam in Svezia ha ferito i sentimenti dei musulmani in quel Paese e nel mondo”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Saeed Khatibzadeh, sottolineando che "l'Iran ne ritiene responsabile il governo svedese da cui attende una reazione immediata, forte e chiara nei confronti dei colpevoli".Original Article
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