‘Diavoli’, tra Cina e Usa, tradimenti d’alta finanza. Borghi e Dempsey: “Siamo amici e siamo due fuoriclasse”

L’alta finanza come un thriller, un intreccio tra realtà e finzione in cui hanno un grande ruolo i rapporti umani: il 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su NOW (sempre disponibile on demand su Sky), arriva la seconda stagione di Diavoli diretta da Nick Hurran e Jan Maria Michelini con Alessandro Borghi nei panni dell’ambizioso Massimo Ruggero, e Patrick Dempsey, nel ruolo di Dominic Morgan, eminenza grigia della finanza mondiale. Accanto a loro, fanno il loro ingresso le donne: Li Jun Li nei panni di Wu Zhi, nuova Head of trading della NYL, Joel de la Fuente nei panni di Cheng Liwei, nuovo membro del board e Clara Rosager in quelli di Nadya Wojcik, nuova geniale protetta di Dominic.

La serie è spirata al best seller I diavoli di Guido Maria Brera (edito da Rizzoli), fra i produttori creativi della nuova stagione. “Racconta il dietro le quinte della finanza”, dice Luca Bernabei che realizza Diavoli con la Lux Vice, insieme a Sky Italia, Big Light Productions, in collaborazione con Sky Studios, Orange Studio e OCS. “Non era possibile trascurare il Covid, Diavoli legge gli eventi in un mondo che si evolve in continuazione”. Sempre più messo in discussione dal board, Massimo ha deciso di intraprendere una politica di acquisizioni filocinesi, facendo entrare dalla Cina nuovi investitori e membri del team. Ma è proprio il suo vecchio mentore Dominic Morgan a ripresentarsi e metterlo in guardia: i nuovi partner cinesi sono pronti a tradirlo per perseguire una silenziosa guerra fra Cina e Stati Uniti per il controllo tecnologico dei dati di milioni di persone. Massimo deve allearsi con Dominic se vuole lottare dalla parte giusta. Siamo nel 2016, tutto il mondo guarda al Regno Unito e al voto sulla Brexit, che segnerà uno spartiacque in un senso o nell'altro.

“Rendiamo anche l’aspetto umano del settore finanziario”, spiega Dempsey, “raccontiamo di persone che scendono a patti con i compressi, la democrazia è minata, vediamo l’impatto che la politica ha sull’economia: siamo in tempo a rimediare agli errori che abbiamo fatto? Dobbiamo porci una serie di domande, i nostri governanti sembrano sganciati. Abbiamo lavorato con umiltà”.

“Questa seconda stagione”, dice Borghi, “è molto più bella della prima, c’è una componente umana più forte, portiamo i personaggi a indagare su stessi. Massimo è un personaggio già rotto, pieno di perdite, cinico. In realtà comincia a relazionarsi con il ritorno di Dominic che lo porta a un nuovo confronto, lui ha un altro approccio nei confronti dell’uso della finanza. È una serie in cui la distinzione tra bene e male non può esistere, c'è un costante scambio dei ruoli. ‘Cosa è bene e cosa è male?’. Dipende dalla prospettiva che adottiamo. Guardiamo i politici quando parlano, fanno paura, cambiano continuamente”.

"In Diavoli 2 c'è l'inizio dell'oggi, oggi la diplomazia ha fallito, è arrivata la guerra”, osserva Brera, “con la guerra è arrivata la finanza, e le sanzioni sono un'arma contro la Russia. Il mondo si è rotto nel 2016, e oggi si vedono le conseguenze". Il legame tra Massimo e Dominic è forte. “Il vero collante è l‘amore che provano l’uno per l’altro”, spiega Borghi, “Dempsey l’ho sempre visto come un padre, anche nella cinematografia sono innamorato delle storie di amicizia. L’amicizia è una cosa strana, non sai perché sei amico di qualcuno. Sono i più bravi a fare quello che sanno fare, sono due fuoriclasse, come Pelé e Maradona”.

La serie racconta anche la responsabilità delle scelte. “Ho origini popolari e ne sono fiero” dice Borghi “da ragazzino l’essere umano che volevo diventare era lontano nella mia immaginazione. Ho fatto due cose: vedere un’umanità enorme, che è il segreto del mio lavoro. E capire quello che non doveva essere fatto per essere una persona, quanto meno mediocre. Quando hai 15 anni c’è la politica del branco, i miei amici facevano le rapine. Io ho scelto un’altra strada. Il lockdown? A parte Guido Brera, che aveva capito tutto, la pandemia mi ha costretto a pensare all’uso del tuo tempo. Lavoravo lavoravo lavoravo… Ho capito che il momento migliore della vita è quando vai in vacanza”.

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