Continua a far discutere la scelta di Maurizio de Giovanni di annullare la presentazione del suo nuovo libro a Salerno. Migliaia di reazioni e commenti in rete sulle pagine social dello scrittore. Tra gli utenti in tanti hanno condiviso la scelta: "È giusto dare un segnale".
Ma c'è anche chi ricorda vecchi cori dei tifosi azzurri contro i salernitani. Lo scrittore risponde a ogni commento con garbo, in maniera pungente quando si passa la misura. "Mi dispiace perché sono consapevole che così la do vinta ai facinorosi, ai delinquenti e più in generale agli imbecilli – ha detto de Giovanni – Ma devo essere coerente, e allora devo ribadire con forza che ogni volta che si alzano cori ottusi che augurano catastrofi naturali al mio popolo, che dovrebbe essere invece amato perché fratello, stesso sangue stessa cultura, provo un profondo disgusto".
I cori contro Napoli
Durante la partita del 10 aprile allo stadio Olimpico di Roma i tifosi della curva giallorossa hanno rivolto un vergognoso coro ai tifosi della Salernitana. "Sembra Napoli" hanno intonato, e la risposta dei granata hanno replicato: "Odio Napoli".
Il post dello scrittore
"Mi dispiace. Per le mie lettrici, e per i miei lettori che ogni volta riempiono gli spazi in cui presento i miei libri- ha spiegato de Giovanni – Mi dispiace per una città e una provincia per le quali non ho mai nascosto il mio sincero amore, tanto da farci nascere il mio personaggio più caro. Mi dispiace perché sono consapevole che così la do vinta ai facinorosi, ai delinquenti e più in generale agli imbecilli. Ma devo essere coerente, e allora devo ribadire con forza che ogni volta che si alzano cori ottusi che augurano catastrofi naturali al mio popolo, che dovrebbe essere invece amato perché fratello, stesso sangue stessa cultura, provo un profondo disgusto. E devo ribadire che tutti quelli che mi minacciano o mi insultano per questo si uniscono implicitamente a quei cori".
E ancora: "Devo ribadire che se vado in un posto a incontrare le mie lettrici o i miei lettori non lo faccio perché devo vendere libri, perché grazie a Dio non ne ho più bisogno da molti anni. Mi hanno insegnato che se non sono gradito, non devo accettare inviti. Per cui grazie, ma non voglio mettere nessuno in difficoltà. Un saluto affettuoso a tutti, ma proprio tutti quelli che amano le mie storie".
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