ROMA – Magazzini di cibo spazzati via, campi abbandonati, popolazioni affamate. «Non c’è dubbio che il cibo qui venga usato come arma di guerra, in molti modi diversi»: il grido di dolore del Programma Alimentare Mondiale dell’Onu arriva da Leopoli, in Ucraina: intervistato dalla emittente Usa Cbs, il direttore esecutivo David Beasley lancia un appello per permettere al «granaio del mondo» di continuare a svolgere il suo ruolo, che è quello di nutrire «400 milioni di persone del pianeta».
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