Sono circa 50mila i fedeli presenti a Piazza San Pietro per la Messa di Pasqua presieduta da Papa Francesco. Nelle preghiere dei fedeli, c'è anche una invocazione in ucraino: Dio "conceda ai nostri fratelli e sorelle defunti di partecipare alla Pasqua eterna". Le preghiere sono state pronunciate anche in arabo, cinese, tedesco e inglese.
"E' una "Quaresima che sembra non voler finire. Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse… E invece stiamo dimostrando che in noi c'è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo", ha Francesco nella benedizione Urbi et Orbi.
di
Viola Giannoli
"Porto nel cuore tutte le numerose vittime ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo", ha proseguito Bergoglio. "Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere".
di
Giovanna Casadio
Papa Francesco ha però sottolineato che "nel dolore della guerra non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati. Questi numerosi atti di carità diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti".
"Il conflitto in Europa ci renda più solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo dimenticare. Sia pace per il Medio Oriente, lacerato da anni di divisioni e conflitti. In questo giorno glorioso domandiamo pace per Gerusalemme e pace per coloro che la amano, cristiani, ebrei e musulmani", ha detto, "Possano israeliani, palestinesi e tutti gli abitanti della Città Santa, insieme con i pellegrini, sperimentare la bellezza della pace, vivere in fraternità e accedere con libertà ai Luoghi Santi nel rispetto reciproco dei diritti di ciascuno".
Ugualmente "sia pace e riconciliazione per i popoli del Libano, della Siria e dell'Iraq, e in particolare per tutte le comunità cristiane che vivono in Medio Oriente. Sia pace anche per la Libia, perché trovi stabilità dopo anni di tensioni, e per lo Yemen, che soffre per un conflitto da tutti dimenticato con continue vittime: la tregua siglata nei giorni scorsi possa restituire speranza alla popolazione".
Dopo la fine della celebrazione solenne della messa di Pasqua, Papa Francesco ha compiuto un lungo giro su Piazza San Pietro per salutare la folla. Il Pontefice, prima in piedi poi seduto su un'auto scoperta, ha benedetto sopratutto i bambini che gli venivano porti, e regalato un rosario ad un giovane disabile. Il gesto di Bergoglio ha inteso suggellare la piena ripresa delle attività e del contatto tra il Papa e la gente dopo due anni di pandemia.
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